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Storia vissuta: emarginazione e disprezzo per chi viene da fuori (di Ernesta del Sarto)

Creato il 08 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ernesta Del Sarto risponde alla vicenda di Vigevano racconta da Vicky (cliccare qui per leggerla)

La mia risposta è il racconto del fatto visto da una bambina nelle stesse condizioni.

Storia vissuta: emarginazione e disprezzo per chi viene da fuori (di Ernesta del Sarto)

emarginazione sin dalle elementari, http://genova.repubblica.it/dettaglio/scuola-la-fuga-dei-diversi/1741765 per leggere una vicenda accaduta a Genova nel 2009

Il papà a causa di un brutto incidente per parecchio tempo non può lavorare e la mamma si arrabatta come può lavando panni alle “signore”.
Capita così con una certa frequenza che in casa non ci siano abbastanza soldi per la mensa scolastica e/o il pullman delle due bambine. Abitano a 4 km dalla scuola ed in quei periodi, a volte, la mamma le accompagna in bicicletta, unico mezzo disponibile, per poi andare a riprenderle all’ora di pranzo, oppure mangiano un panino nel cortile della scuola o nel corridoio perché in classe non possono rimanere.
Dopo pranzo tornano a scuola da sole così come a fine giornata scolastica ripercorrendo lo stesso tragitto del mattino camminando sui binari del tram, per loro più sicuri della grande strada provinciale.
Quante volte la più grande si sente dire in quei primi quattro anni delle elementari “se la mamma non paga il pullman da domani a scuola ci vai a piedi” oppure “dì alla mamma di pagare la retta se no domani non potrai venire in mensa e dovrai tornare a casa a mangiare”!
Come si sente male quella bambina a sentir quelle parole, dette spesso davanti alle compagne che ridono e la prendono in giro dicendole di tornare a casa sua….
Il grande difetto di quelle bambine era di essere nate di là del PO… non importa a quale distanza, era il PO la linea di confine… quindi due terrone, due zingare ma le persone che in quegli anni le trattavano così male erano forse gli antesignani leghisti (ancor lontani da venire) che oggi continuano a fare certi ragionamenti con gli stranieri ed uso giustamente questo termine perché mai si comporterebbero così con svizzeri o americani anch’essi extracomunitari!

Mi fermo qui, inutile raccontare il resto… le umiliazioni, gli allontanamenti, le offese subite, solo chi le ha provate può capirle. Ti rimangono addosso e ti fanno soffrire allo stesso modo anche a distanza di tanti anni leggendo articoli come questo ed immaginandoti di nuovo bambina nella medesima situazione, umiliata, offesa… ed oggi molto arrabbiata!
Il racconto, VERO, si svolgeva a cavallo degli anni 50/60 ma le cose non andarono meglio nemmeno negli anni successivi e una delle due bambine, la più grande, ero io!

Ernesta Del Sarto

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