2 Novembre 2012, ore 15.20, Via Etruria angolo Via Pomezia.
Stavo per tornare a casa dalla palestra quando in Via Pomezia mi imbatto in due attacchini che affiggevano i manifesti di... STORACE! E sulla sua assoluzione (ma ben presto dovrà rispondere dello schifo che sta creando). Subito tiro fuori il cellulare per scattare delle foto ma i due si accorgono della mia presenza e il più grosso dei due comincia ad urlarmi:
"OH CAZZO FAI LE FOTO?"
Io: "Sto fotografando il paesaggio. Continua a fare quello che stavi facendo, verranno del foto spettacolari"
Lui: !MERDA, LEVA IL CELLULARE!"
Io: "Non levo un bel niente""
Il più grosso dei due allora si incammina deciso verso di me e cerca di togliermi il cellulare senza riuscirci.
Io "Allontanati immediatamente o chiamo i Carabinieri"
L'omone nero allora torna al suo secchio d'acqua e prend lo spazzolone per affiggere i manifesti
"TE LO SPACCO IN TESTA" e si avvicina verso di me
A quel punto un signore si affaccia dalla sua finestra al primo piano e sbraita ai due attacchini di smetterla e lasciarmi stare.A quel punto i due scappano a gambe levate.
Ma la storia non finisce qui. Non faccio in tempo a richiamare i carabinieri che il signore alla finestra mi dice:
"MA LASCIA PERDERE TANTO TUTTO IL QUARTIERE"
Io: "Ma che ragionamento è?"
Il signore, dalla faccia rassegnata,non fa in tempo a rispondermi che un ragazzo dello stesso palazzo sempre al primo piano mi urla:
"SMETTILA NON SE NE PUO' PIU. IO DEVO FARE LA TESI"
A quel punto su tutte le furie vado sotto al finestra del ragazzo e gli dico:
"Tu continua a fare la tesi che intanto sotto il naso ti stanno scippando il territorio il territorio da sotto il naso!"
Inizio un discorso col ragazzo a cui si aggiunge il padre in seguito ma ben presto diventa un monologo.
Gli spiego la situazione di Roma (lui è siciliano) delle affissioni abusive,dei tombini attappati dalle foglie,delle macchine in doppia fila e degli adesivi sui pali e secchioni (ovviamente mi è bastato mostrargli la situazione di via Pomezia). Insomma dopo qualche minuto di spiegazioni varie il ragazzo mi guarda dispiaciuto e mi dice:
"SCUSA NON VOLEVO URLARTI CONTRO"
Io: "Scusa me per la reazione iniziale. Ora però ogni volta che scenderai da questo palazzo o in Sicilia, combatti per il tuo territorio in modo legale. E' tuo e di tutti, non fartelo portare via!"
Me ne vado con una grossa stretta al cuore perché ho capito che questa città è così sopratutto per colpa di chi ha gli occhi ma non vede (o non vuole vedere). Ma non dobbiamo perdere la speranza. Combattiamo e resistiamo
Saluti, Pierpaolo
VI ALLEGO LE FOTO (SONO RIUSCITO ANCHE A FOTOGRAFARE L'ATTACCHINO MENTRE MI VENIVA SOTTO)