La storia che vogliamo raccontarvi oggi sembra una “favola” adattata ai tempi moderni, così difficili e faticosi, dove non c’è nessun principe su un bianco cavallo che arriva a salvare la sua amata da ogni pericolo; ma al contrario, si deve lottare duramente ogni giorno per difendere i valori in cui si crede e le persone care. Tuttavia c’è un elemento in comune con le favole che ascoltavamo da piccini: il lieto fine, la consapevolezza cioè che le proprie fatiche sono state ben ripagate.
Il nostro protagonista si chiama Andrea Tarantino, ha 49 anni e vive dividendosi tra Palermo, sua città originaria, e i traghetti della compagnia Tirrenia, dove dall’età di 17 anni svolge la mansione, in gergo tecnico, di “piccolo di camera“, ovvero si occupa della sistemazione delle cabine dei passeggeri. Andrea ha una famiglia che lo attende a Palermo da mantenere, ma è precario, senza un regolare contratto di lavoro: deve pertanto compiere i salti mortali per riuscire a non far mancare niente alla sua famiglia, come succede a tantissimi lavoratori del nostro Sud.
Una mattina, mentre riassettava le camere della “Vincenzo Florio“, approdata al porto di Napoli, Andrea si ritrova improvvisamente tra le mani, alzando un cuscino, un borsellino che conteneva l’esorbitante cifra di 26.000 euro in banconote da piccolo taglio, senza nemmeno un documento di riconoscimento. Quella cifra rappresentava per Andrea più di un anno di lavoro e la possibilità di avere il mutuo che nessuna banca gli aveva concesso. Sarebbe comprensibile per ognuno di noi, trovandosi in una situazione del genere e con una storia difficile alle spalle, pensarci su per un attimo, farsi inquinare la mente dal dubbio su cosa fare. Ma non è stato così per Andrea: infatti, senza il minimo ripensamento, ha consegnato subito il borsellino e il suo contenuto al commissario interno, comunicandogli il numero della cabina, dimostrando un enorme senso dell’onestà e una grande correttezza. Poco dopo è rientrata sulla nave la proprietaria della somma, una signora cinese di mezza età che, realizzando di non essere stata derubata, ha ricompensato Andrea regalandogli 200 euro. Una magra consolazione forse, ma non per il lavoratore precario, che ha dichiarato di non avere dato nessuna importanza alla ricompensa e di non essersi pentito, nemmeno per un attimo, del gesto compiuto.
La vicenda è subito balzata all’attenzione dei quotidiani e delle televisioni nazionali, che hanno fatto a gara per avere Andrea Tarantino come ospite. Una storia così colpisce tanto perché forse non siamo più abituati ad atti del genere, non ci ricordiamo più del sapore della gentilezza e della sincerità, assuefatti alla durezza e all’aridità del mondo in cui viviamo. Invece Andrea, ed è l’elemento che più lo distingue dalle altre persone, rivela un contegno e una timidezza inaspettati, unite alla commozione di quando, all’interno della trasmissione Pomeriggio Cinque condotta da Barbara D’ Urso, ha appreso telefonicamente, dall’amministratore delegato Tirrenia Ettore Morace, di essere stato finalmente assunto a tempo indeterminato, come ulteriore premio per la sua condotta. Ecco dunque il lieto fine di una storia che ha visto come principale protagonista un semplice uomo meridionale, ma che ci rende orgogliosi e decisi nell’affermare gli esempi positivi di cui il Sud è portatore.
Storie di Onestà, assunto dopo 32 anni , 10.0 out of 10 based on 1 rating