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Storie di Vita Vera: E il dramma dell'eyeliner

Creato il 21 novembre 2011 da Lazitellaacida
Ombretto nero. Bianco. Pennellini. Eyeliner liquido. Pennellini. Ombretto perlato. Oro. Smoky eyes. Kajal. Ombretto marrone. Ombretto bronzo. Champagne. Oro. Pennellini.

Questo è solo parte del trip nel quale sono entrata. Io non capivo perché. Giuro, non lo capivo. Per anni non me n'è mai fregato una mina di truccarmi gli occhi. Un po' di mascara, una linea di matita morbida nella rimapalpebraleinferiore e #ciao. Più o meno inconsapevolmente vivevo di rendita dei miei grossi -grassi- occhioni azzurri. Cerulei, dico io. Che son più fighi. La verità è che io non so truccarmi gli occhi. Ho sempre puntato tutto sulla bocca. A 14 anni avevo le labbra nere, ma NON perché mi avessero preso a pugni, ma perché avevo capito che le mie labbrone sembravano più piccole e chic se erano pittate di scuro. Poi, a capire che delle labbra nere non erano chic, ecco, magari lì c'ho messo un po'. Posso dire, con una punta d'orgoglio, che in fatto di tonalità, pennellini, sfumature, applicazioni e CONSISTENZE sono una PRO per quanto riguarda i rossetti. Rossetti, lucidalabbra, rossetti mat (erano gli anni '90, ricordiamocelo), rossetti idratanti, glitterati, multisfaccettati, a lunga durata, perlati, lucidalabbra a roll-on, con pennellino, con spugnetta, a tubicino, a vasettino. Ne so a pacchi. Ma d'altra parte chi non? Tutte noi donne ne sappiamo a pacchi di trucchi. Non si può arrivare a 30 anni indenni dalla conoscenza delle Sacre Scritture del Make-up. Io so dei rossetti, dei lucidalabbra, degli illuminanti, dei fondotinta liquidi, di quelli compatti e di quelli minerali (The Ultimate Fondotinta Evah), dei correttori, dei fard (no, non lo chiamerò mai BLUSH) ma non so un benemerito cazzo dell'EYELINER.


E adesso m'ha preso sto trip (forse fa parte del pacchetto Extreme Makeover Strappona Edition) e non capivo perché fino a quando non mi sono rivolta alla mia amica Master Queen of Trucchi e dopo numerose e numerose richieste capisce che: Te ti mancano le basi.
In effetti fino a poco tempo fa non c'avevi manco gli occhi, quindi sei in piena adolescenza makuppara.

Ed è vero! Ecco perché solo adesso sento il bisogno fisico di usare l'eyeliner, di colorare le mie palpebre con la tavolozza, di giocare a fare gli affreschi del Tiepolo sotto le mie sopracciglia! Io ho gli occhi solo dallo scorso Marzo, devo recuperare circa 16 anni di FORMAZIONE!

Io lo so che c'è gente che si allena dalle medie e adesso potrebbe correre LE OLIMPIADI DELL'EYELINER. Che mentre infilavo il Vogue sotto il banco alle superiori c'era gente che andava in bagno e con l'eyeliner della Rimmel a calamaio si ritoccava la linea sugli occhi. Che mentre io all'università frequentavo corsi inutili come Dinamiche Religiose nella Società Europea si guardava i primi tutorial di Clio Zammateo su YouTube. Io, non avevo capito un cazzo.

Adesso sento questa necessità di prendere in mano l'eyeliner e governare il mondo. Voglio farmi l'occhio all'insù. Voglio farmi gli smokey eyes. Voglio farmi il make-up natural, quello delle attrici di Vivere quando si svegliano la mattina. Voglio truccarmi come Lauren Conrad. Voglio provare le ciglia finte a ciuffetti. E invece no, l'eyeliner è più difficile da maneggiare di una testata nucleare. Basta un gnente ed è subito Disastro. Non è una cosa semplice che ci provi due, tre volte e poi impari a farti la linea e bon, finita lì. No, è difficile come una II prova della maturità. Come far chiudere un bilancio in pareggio (i ragionieri lo sanno), come una versione di latino di -boh?- Platone, come un test di chimica, come fare la verticale sulla testa, come mettersi lo smalto con la sinistra, come cuocere i cordon bleu senza bruciarli. Insomma, mettersi l'eyeliner è una Vera Prova per Una Donna. Servono anni di allenamenti e di tentativi con lo specchio, di focus group con le amiche, con la mamma, con le commesse della profumeria. Io solo ieri sera c'ho provato due volte. E per essermi struccata due volte adesso ho gli occhi irritati e iniettati di sangue.

La linea bisogna tracciarla con decisione, senza tremare. Non deve essere troppo grossa, al massimo si inspessisce solo verso l'esterno. Deve essere vicina alle ciglia. Altrimenti sembri scema. La maggior parte delle linee che io vedo sulle altre mi sembra poi sempre infinitamente sottile, quell'appenaappena lì che bramo da anni, da quando ho visto la copertina del primo cd di Ambra e mi sono chiesta come truccarmi così. Non deve essere lunghissima, ma seguire la linea naturale e deve essere coerente con la forma dell'occhio. Deve essere un po' inclinata verso l'alto. Un po'. Non troppo. Un po'. Non troppo da gattina scema, non poco da sembrare fatta male e poi è un attimo che sbava. Bisogna sfumarla per non sembrare proprio delle pivelline che si mettono l'eyeliner e basta come le tardone. Bisogna dimostrare che si è donnine di mondo, che si è in grado di truccarsi. Sfumarla bene però, con il pennellino giusto.
Quindi ok, ce l'ho fatta. Ce l'ho, ce l'abbiamo.
E' una linea, un po' gattina ma non troppo, un po' natural che mi donaprofonditàallosguardo. Con la passata di mascara è fatta, finito. Dovrei essere soddisfatta. Ma no.  Dopo aver affinato la tecnica per definire la giusta lunghezza, il perfetto spessore, la migliore inclinazione, una sufficiente sfumatura... non si ha finito, no.

Perché, dopo tutto questo, il mondo vuole che si faccia la stessa cosa ANCHE sull'occhio destro. Ed è in quel momento che io penso: ma perché con tutte le cose che c'hanno insegnato a scuola, con tutte le istruzioni che nel mondo sono state scritte da quelle dei tampax a quelle dei preservativi, con tutte le raccomandazioni della mamma, da quella di non mettersi il reggiseno di notte a quella di spruzzare lo spray impermeabilizzante sulle scarpe scamosciate, con tutti i corsi di formazione finanziati dall'Unione Europea, le borse di studio, gli Erasmus... perché nessuno mi ha ancora insegnato COME CAZZO SI METTE L'EYELINER IN TUTTA LA MIA VITA?


Storie di Vita Vera: E il dramma dell'eyeliner

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