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Strade del popolo

Creato il 10 aprile 2010 da Riprendiamociroma
Strade del popolo
I muri puliti scarseggiano, i vagoni dei treni e delle metropolitane sono ormai tutte imbrattati, le pensile ATAC non hanno più un centimetro libero, e così i ragazzi della "Generazione Moccia" hanno deciso di prendersi anche le strade. Non da oggi, intendiamoci, ma da parecchio tempo ormai, nell'indifferenza e nel menefreghismo generale (in primis dei media) si sta diffondendo l'usanza di dedicare frasi amorose alla propria dolce metà scrivendole direttamente sulla strada. Sui marciapiedi o sulla carreggiata, magari addirittura all'uscita del portone di casa. Che poi si rischia anche meno che a scriverle sui muri, visto che le strade non sono di proprietà di nessun privato cittadino. E dunque, in attesa che Via del Corso, Via dei Condotti, Via Giulia, o Via Veneto si trasformino in lunghissimi papiri colmi di "moccianate", godiamoci questo "splendido" angolo di inciviltà romana catturato dalla nostra fotocamera nel quartiere San Paolo. Siamo precisamente a pochi metri dal Liceo Platone, in sostanza a pochi metri di distanza dal muro fotografato ieri. La dedica che vedete nella foto è stata replicata per ben tre volte, lungo tutta la strada. Non contento, il vandalo in questione ha abbandonato la bomboletta sul muretto che vedete lì a sinistra, a far compagnia a una bottiglia di birra. Queste sono le parole (tratte da una canzone di Gianluca Grignani). Noi, immensamente noi, condividiamo tutto sai, anche questa nostra gioia strana, che stranamente noi ci fa stare insieme, come quando il giorno ci allonta, ma ti sento vicina dalla notte prima. Non proprio il massimo dell'originalità. A costo di passare per cinici, non possiamo che augurarci che questo splendido amore finisca quanto prima. Ammesso che non sia già finito.

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