Nella lingua italiana si è generata un’omonimia che è anche un profondo cortocircuito di senso. Quando si parla di “arte di strada”, o di “artisti di strada”, infatti, ci si può riferire tanto alla italianizzazione della locuzione street art, che raccoglie tecniche disparate, dallo stencil fino alla scultura e all’installazione, quanto all’arte di strada praticata da musicisti, giocolieri, clown, mimi, per le vie delle nostre città.
Il Comune di Milano ha di recente approvato il nuovo “Regolamento per la disciplina delle Arti di Strada”, e il primo passo è l’attivazione di una piattaforma, Strad@perta appunto, come servizio per la «gestione della turnazione delle libere espressioni dell’arte di strada nelle città».
Il nuovo “Regolamento” introduce l’importante distinzione tra «espressioni artistiche di strada» senza compensi e «mestieri artistici di strada» che invece prevedono la realizzazione e la vendita al pubblico delle proprie opere (ritratti, per esempio).
Altro aspetto curato nel nuovo “Regolamento” è legato alla classificazione delle attività artistiche in base alle emissioni acustiche, in modo da applicare una migliore gestione delle postazioni anche dal punto di vista dell’impatto sulla città.
Ultima, ma non ultima, novità introdotta è l’apertura di un tavolo di lavoro, composto da amministratori e rappresentanti della categoria degli artisti di strada, che assumerà il compito di valutare le problematiche e individuare nuove postazioni nel contesto cittadino.
Nel complesso, dunque, un bell’esempio di valorizzazione del tessuto urbano.
Media: Scegli un punteggio12345 Il tuo voto: Nessuno Media: 5 (1 vote)