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STRANA CITTA'_Il pasticcio grande del Talete

Creato il 22 ottobre 2014 da Giuseppebenanti

STRANA CITTA'_Il pasticcio grande del Talete

L'"ecomostro" com'è oggi


STRANA CITTA'_Il pasticcio grande del Talete

Come dovrebbe o sarebbe dovuto essere!

IL DEPUTATO NAZIONALE DEL PD PIPPO ZAPPULLA SULLA QUESTIONE LEGATA AL PARCHEGGIO TALETE                                                                                                                          
Pippo Zappulla: "sul Talete siamo alla farsa, mi rivolgo al Presidente del Consiglio comunale e al Sindaco; perché non si convoca seriamente il consiglio comunale aperto per approfondire la questione?".                                                                                                                                    "Prima dell’estate era stato convocato il consiglio comunale aperto alle associazioni e alla deputazione regionale per approfondire la questione, per confrontare ipotesi tecniche anche diverse, per scegliere la soluzione migliore e praticabile per una struttura che la città vorrebbe demolita. Argomento che non si riuscì a trattare e fu rinviato. Sono passati mesi di silenzio mentre leggo di interventi che nel frattempo si stanno realizzando sulla struttura impegnando risorse e finanziamenti. Perché non confrontarsi preventivamente con la città? Chi e che cosa impediscono di scegliere con equilibrio e senza scontri ideologici nel solo interesse della città e dei siracusani? A fare assumere alla vicenda i contorni della farsa è il leggere di inserimento del tema nell’ordine del giorno del consiglio comunale in modo tale da non essere trattato, fissandolo in orari e in giorni in cui peraltro è risaputo che i deputati nazionali e regionali non potranno essere presenti. Sorge il sospetto che qualcuno stia giocando, facendo finta di voler discutere della vicenda ma sostanzialmente impedendo alla città di confrontarsi seriamente sulla questione. Chiedo al Sindaco e al Presidente del Consiglio le ragioni di un simile sconcertante comportamento. La sensazione, per usare un eufemismo, è che l’amministrazione si vuole sottrarre al confronto, a soluzioni tecniche diverse. Ancora piu’ imbarazzante è il ruolo del Presidente del Consiglio che il ruolo impone equilibrato, in applicazione rigorosa delle procedure e che invece sembra essere a sovranità molto limitata. Rammento ad entrambi che al convegno specificatamente organizzato da una associazione culturale ben due assessori comunali sono intervenuti assumendosi, anche a nome del Sindaco che è sempre lo stesso, l’impegno a convocare un tavolo tecnico sulla vicenda. Che fine ha fatto questo tavolo tecnico? E, se non è stato convocato, non sarebbe meglio capirne le ragioni? Se ,come sono certo, non ci sono ragioni misteriose o inconfessabili, si convochi presto e seriamente il consiglio comunale in seduta aperta dando seguito, peraltro, ad una precisa richiesta avanzata e accolta da diversi consiglieri comunali. Sono passati diversi mesi ma non ho certo cambiato idea: non credo di esagerare quando affermo che la maggioranza dei siracusani vive quella struttura come una delle più gravi ferite inferte ad Ortigia e alla città intera e punterebbe decisamente ad abbatterla. Perché è brutta, deturpa il paesaggio, è invasiva e rappresenta una quantità imbarazzante di cemento senza un’idea compiuta, in palese contrasto con il luogo e la bellezza del paesaggio, non garantisce le condizioni minime di sicurezza, la sola vista è un incentivo portentoso a cercare altrove il posteggio e si potrebbe aggiungere ancora altro. La domanda seria che è cresciuta in questi mesi, tutt’ora senza risposta adeguata, da diverse associazioni e da tanti cittadini è perché non cogliere l’occasione della disponibilità di importanti risorse private per demolire la struttura puntando ad un grande parcheggio senza copertura mantenendo sgombra da ostacoli la visione del mare e dello splendido paesaggio?Considero molto grave che la città di fatto sia stata finora privata della possibilità di discutere della vicenda e di conoscere le eventuali ragioni tecniche, finanziarie e giuridiche che ne impediscono la demolizione e comunque una profonda e diversa rivisitazione".


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