Scopriamo i giochi più strani in questo speciale tutto da leccare


Sodoma
1984 - VDF - C64

Totally Accurate Toilet Simulator
2012 - Trash Games - PC
Veniamo quindi a una produzione più recente. Realizzato per la gamejam fuckthisjam di fine 2012, Totally Accurate Toilet Simulator è un... simulatore di toilette freeware. Per tutta la durata del gioco, se così vogliamo chiamarlo, ci si limita a stare seduti su una tazza ascoltando i peti del protagonista. L'azione è in prima persona (azione... non esageriamo) e non bisogna fare assolutamente nulla se non guardarsi intorno. Se già l'idea che qualcuno abbia avuto il coraggio di sviluppare un titolo simile rende il mondo un posto decisamente migliore, il primo aggiornamento che ha aggiunto il supporto per Oculus Rift ha permesso a Totally Accurate Toilet Simulator di toccare vette sublimi. In fondo chi non ha vissuto un'esperienza simile nella vita? Insomma, installatelo, inforcate la periferica per la realtà virtuale e godetevi l'audio e il video 3D. Certo, di un dettaglio si sente la mancanza... ma si può rimediare facilmente, trasferendo la simulazione nella realtà.
The Farmer's Daughter
1983 - Nocturnal Software - C64
Nel nostro speciale non poteva mancare un'avventura testuale, o interactive fiction che dir si voglia. Il motivo? Il genere si presta bene alle stranezze (in fondo con i testi si fa quello che si vuole). Effettivamente non è stato facile sceglierne un rappresentante e molti altri titoli avrebbero meritato l'inclusione. Abbiamo infine optato per The Farmer's Daughter perché ci ha ricordato un po' il cinema pecoreccio all'italiana, oltre che per l'indubbia simpatia della trama. Si tratta di un'avventura a sfondo erotico in cui il giocatore veste i panni di un Venditore di parafulmini. Accolto in una casa di campagna dalla provocante figlia di un fattore, il nostro dovrà andare in giro abusivamente a carpire informazioni utili per farla eccitare. Non mancano situazioni controverse, come il rinvenimento di foto pornografiche di lei con i due fratelli, che possiamo considerare i nostri antagonisti, ma i toni sono quelli tipici della commedia sexy. A pensarci bene Edwige Fenech sarebbe stata perfetta nel ruolo della figlia del fattore...
Flunky
1987 - Piranha Games - Computer a 8 bit
Quanto vi eccita l'idea di interpretare un maggiordomo in un videogioco? Meno di zero? Eppure in Flunky proprio questo bisogna fare, e non per una famiglia di ricconi qualsiasi, ma per la casa reale inglese, com'era formata alla fine degli anni '80. Il gameplay è quello di un arcade adventure qualsiasi, ossia si va in giro per le stanze alla ricerca di oggetti per soddisfare i capricci dei reali, così da ottenerne l'autografo. Lo scopo è quello di arrivare a servire la regina in persona (che ci chiederà di riportarle i suoi cani). Flunky è interessante da ricordare non solo per le sue particolarità, ma anche perché fu uno dei primi tentativi strutturati di fare satira politica all'interno di un videogioco, con i vari principi rappresentati in modo caricaturale per sottolinearne la superficialità e, in un certo senso, la futilità. Ad esempio il principe Andrew vuole riavere la sua barchetta per giocarci mentre fa il bagnetto, mentre Charles è mostrato come un'idiota che passa le giornate sul suo cavallo a dondolo... e all'epoca non c'era neanche il royal baby a tenere desta l'attenzione delle menti semplici.
Wizkid
1992 - Sensible Software - Amiga 500
Tra le follie del mondo videoludico non poteva mancare un titolo di Sensible Software. Wizkid è il seguito di Wizball, una delle opere più famose della software house di John Hare e soci, ed anche quella più anarchica e schizzata. Nei panni di una testa bisogna prendere a capocciate blocchi di vario genere e natura per colpirci dei nemici e raccogliere monete e note cadute dai loro cadaveri. Questo, in linea di massima, è il gameplay base. Però, completata la partitura nella parte altra dello schermo si accede a un negozio dove è possibile tornare in gioco dotando il buon kid di un corpo fisico e trasformando di fatto il gameplay in quello di un arcade adventure, con enigmi e situazioni al limite dell'assurdo. Non mancano sequenze da sparatutto puro, con tanto di boss, scenari surreali con prigioni costruite sul guscio di una tartaruga gigante e una sezione finale in cui Wizkid si trasforma ancora diventando... Wizeroids, ossia un clone di Asteroids in cui gli asteroidi vaganti sono stati sostituiti da dei Pac-Man. Qualcuno ne faccia subito un remake!
Sneak n’ Peek
1982 - Vidtek - Atari 2600
Sneak n' Peek non è altro che un simulatore di nascondino multigiocatore (non online, ovviamente). Sì, avete capito bene. Toglietevi dal viso quell'espressione ebete. Uscito solo su Atari 2600, console che ne ha viste di cotte e di crude nonostante i suoi limiti, funzionava in modo molto semplice: un giocatore doveva nascondere il suo avatar all'interno di una grossa casa e l'altro, nel turno successivo, doveva trovarlo. E come faceva il secondo giocatore a non vedere le mosse del primo? Facile, doveva semplicemente uscire dalla stanza dove si trovava la console e fare la conta, come stesse giocando veramente a nascondino. Ovviamente tale assurdità non ebbe seguiti: dovendo e potendo scegliere era molto più divertente giocare dal vivo... anche se ora, con le moderne tecnologie online, un concept del genere potrebbe tornare ad avere senso e rendere felici molte persone. Ma anche no, quindi lasciate perdere. Se siete curiosi, giocateci con qualche emulatore.
Mister Mosquito
2002 - Fresh Games - PlayStation 2
Quale sarà mai lo scopo di Mister Mosquito per PlayStation 2? Interpretare una zanzara. Sì, proprio uno di quei fastidiosissimi insetti che ci riempiono di bolle d'estate pasteggiando sulle nostre gambe e braccia. E in effetti proprio questo bisogna fare nel gioco, ossia andare a succhiare sangue al malcapitato essere umano di turno (i "nemici" sono tutti membri di una famiglia giapponese) senza farsi beccare e, soprattutto, schiacciare brutalmente nel corso di accese battaglie rappresentate in modo spettacolare (chi nella vita non ha inseguito una zanzara cercando di spiattellarla con tutti gli oggetti a portata di tiro alzi la mano). Non mancano bonus ed extra vari in questo arcade un po' stealth e parecchio folle. Insomma, anche la tenzone storica tra l'uomo e l'insetto più fastidioso in assoluto ha avuto la sua rappresentanza videoludica. L'avreste mai sospettato? Non è facile reperirne una copia, ma se avete PlayStation 2 è sicuramente uno di quei titoli che non possono mancare in una collezione degna di questo nome.
Zombie Nation
1990 - kAZE - NES
Da un gioco che si chiama Zombie Nation cosa vi aspettereste? Immagino molte cose, ma sicuramente non di interpretare la testa del samurai Namakubi che dal Giappone deve raggiungere gli Stati Uniti per distruggere un boss alieno piovuto sulla terra insieme a un meteorite. Sì, è vero che Darc Seed, questo il nome dell'alieno (in realtà del meteorite), sta trasformando i terrestri in zombi, ma è altrettanto vero che in tutto il gioco di non morti se ne vedano decisamente pochini e che i nemici di quello che comunque è uno sparatutto a scorrimento molto tradizionale sono di tutt'altra natura. Ci sono alieni, mech, financo perodattili, ma gli zombi latitano (c'è qualcosa di simile nel primo livello). La verità è che Zombie Nation deve la sua fama postuma all'adattamento furbetto operato in America del Nord, visto che il titolo originale era Abarenbou Tengu e sul packshot giapponese gli zombi non c'erano. Oltretutto il protagonista indossava originariamente una maschera tradizionale giapponese, sparita nella versione adattata. Probabilmente il publisher statunitense ha pensato di spostare il focus del titolo sugli zombi per venderlo meglio sul mercato interno, creando di fatto un mito della stranezza videoludica frutto di un mero fraintendimento culturale. Rimane il fascino della testa mozzata gigante che gira per i cieli di New York combattendo contro uccelli infuocati e meduse giganti.
Super Pii Pii Brothers
Think Geek - Nintendo Wii
Super Pii Pii Brothers è nato a opera di quei mattacchioni di Think Geek, che hanno ben pensato di usare il Wii Mote della console di Nintendo per simulare l'atto di urinare. Acquistando il gioco, ancora in vendita, arriva a casa la confezione comprensiva di una mutanda elastica su cui fissare il telecomando. Indovinate un po' in che posizione va a finire la periferica? Bravi, siete più intelligenti del previsto. Avviando il gioco, sullo schermo appaiono tre water e lo scopo è indirizzare il getto di urina verso quelli aperti. Si ottengono punti bonus innaffiando un gatto che ogni tanto esce dalle tazze e si perde se si manda troppa urina di fuori. Tutto qui. Ovviamente si tratta di un mero passatempo, buono per farsi quattro risate con gli amici, ma ammettiamo che l'idea ci ha intrigato parecchio. Oltretutto riteniamo che accoppiandolo con Totally Accurate Toilet Simulator si ottenga un insieme unico e irripetibile. Sembrano le due metà di una mela. Bisognerà far incontrare i relativi sviluppatori... chissà cosa ne verrebbe fuori.
LSD: Dream Emulator
1998 - OutSide Directors Company - PlayStation
E finiamo in bellezza la nostra carrellata di freak videoludici con LSD: Dream Emulator per la prima PlayStation, un gioco che secondo alcuni si proponeva di simulare gli effetti della nota droga sullo schermo dei nostri televisori. In realtà ci si limitava ad andare in giro guardando le stranezze visive inserite, basate sul diario di Hiroko Nishikawa, uno degli sviluppatori, che aveva segnato i suoi sogni per circa dieci anni. Si trattava di una parte di un progetto più grande, che comprendeva anche un CD musicale e il diario stesso. Insomma, un titolo deludente per chiunque si aspettasse un simulatore vero e proprio (qui di scientifico non c'è davvero niente) o per chi sperasse di trovarci una specie di fondamento ideologico per l'uso di droghe allucinogene. Certo, il titolo può dare sicuramente adito a qualche cattiva interpretazione, ma in generale lo possiamo definire un antesignano degli art game, quando questi ancora non esistevano come genere. In fondo il gameplay richiede solo di andare in giro e osservare e ascoltare, in modo non dissimile da Dear Esther o Proteus.



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