Strangolapreti: un nome dark per una ricetta light
La prima volta che ho assaggiato questo piatto ero piccolina. E' stato al ristorante (ma forse era piuttosto una trattoria vista la ricetta) e la prima cosa che mi ha incuriosito è stato il nome. Quando ne ho chiesto il perché mi è stato risposto che "E' un piatto così buono che i preti ne mangiano fino a strozzarsi".
Davo dire che non sono buoni, sono ottimi: delicati e soffici. Da grande sono andata alla ricerca di questa ricetta, e dopo vari tentativi, letture sui libri (internet non esisteva ancora^^) l'ho trovata finalmente! Eccola qui.
Ma, nonostante siano passati tanti anni, ancora mi spiace per i preti che non possono provare questa ricetta.
Strangolapreti
- 500 gr di ricotta
- 250 gr di spinaci (anche surgelati)
- 50 gr di parmigiano grattugiato
- un pizzico di noce moscata
- un pugno di farina
- sale e pepe
- 100 gr di burro
- una decina di foglie di salvia
- parmigiano per condire
Lesso gli spinaci in acqua bollente per pochissimi minuti. Una volta cotti li lascio scolare ben bene.
Nel frattempo mescolo in una terrina la ricotta, il parmigiano, la noce moscata, il sale e il pepe.
Strizzo bene gli spinaci e li trito. Li aggiungo alla ricotta e mescolo.
Metto la farina in una scodella e con l'aiuto di un cucchiaio faccio delle palline grandi quanto una noce che faccio rotolare nella farina.
Nel frattempo porto a bollore l'acqua in una pentola larga e piuttosto capiente.
Tuffo gli strangolapreti nell'acqua bollente e li raccolgo con una schiumarola appena salgono a galla. Ci metteranno pochi minuti.
Preparo il condimento lasciando friggere le foglie di salvia nel burro.
Servo gli strangolapreti direttamente nella scodella versandovi sopra il burro profumato e una spolverata di parmigiano.
Il colore di questo piatto è davvero così: forte e brillante.