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Nessuno ci sperava più ed invece è successo: il TG5 supera il TG1. Troppi dubitavano delle straordinarie capacità giornalistiche de superdirettore – l’uomo sempre allineato e coperto, come si conviene al buon soldato – ed invece ieri sera, mentre tutti aspettavano con ansia il derby d’Italia, il miracolo è arrivato: il TG5 di Mimun ha superato il TG1 di Minzolini. Finalmente il buon Minzolini potrà dire a frante alta di non correre dietro l’audience ma di seguire la notizia, quella che davvero interessa alla gente (cosa fare per la salute del gatto? Perché i bambini non mangiano il minestrone? Dove andranno a dormire le anatre quando il lago di Central Park è ghiacciato? [no, questa è di Salinger]; quanto disturbo recano le manifestazioni al metabolismo dei piccioni? Perché il cane che abbaia non morde? È nato prima l’uovo o la gallina? Cleopatra aveva il naso adunco? Dove finiscono i babbo natale passate le feste? La responsabilità dei comunisti nella caduta dell’Impero romano; Quanti coccodrilli entrano in una vasca?), quella che magari è per un pubblico di nicchia (i lettori della Settimana enigmistica appassionati della rubrica Strano ma vero) che è stato finora ingiustamente dimenticato. L’audience è una schiavitù alla quale Minzolini s’è sottratto dando al suo TG un’aria di serena armonia, una rassicurante rappresentazione della crisi (quale crisi?). Qualcuno lo accusa di sudditanza nei confronti del Governo e del suo leader, di oscurare le notizie, di sminuirle. Ma queste sarebbero colpe? È ora che il TG, almeno quello pagato con i soldi pubblici, si affranchi dalla schiavitù delle notizie e sappia dare un intrattenimento intelligente (anche non intelligente – perché essere asserviti all’intelligenza?) a tante persone che già conducono una vita grama. Riconosciamo a questa straordinaria figura di giornalista i meriti che ha conquistato con fatica, dedizione e umiltà.