Ecco, ci risiamo. Il secondo film del famoso (famigerato?) Hunger Games: Catching Fire (e già il titolo…)
Me ne avevano parlato in termini di: è uguale al primo film, però a combattere nell’arena sono quelli che hanno vinto le passate edizioni degli Hunger Games.
E io mi ero detta: col c*** che lo guardo! Poi la noia fa miracoli e… beh, l’ho guardato.
Allora, devo dire che la descrizione che me ne era stata fatta non era precisa, mancava un elemento fondamentale (devo dirlo? attenzione spoiler): è vero che nell’arena combattono quelli che hanno vinto le passate edizioni degli Hunger Games, ma è anche vero che ad architettare tutto, a convincere il malvagio presidente a indire questa speciale edizione dei giochi, è il creatore dei giochi stessi. Personaggio misterioso e intrigante (???) tornato sulla scena pubblica dopo il successo di lei, come si chiama, Katniss.
Ecco, questo soggetto è il personaggio più importante del film, diciamo pure che è determinante, perché _ attenzione_ consiglia al malvagio presidente di non fare economia di violenze e brutalità e anzi, di rincarare la dose, fustigare pubblicamente, ammazzare a destra e a manca, con l’obiettivo di sedare le rivolte. E il malvagio presidente gli dà retta (???). Ma allora: cos’è, la banda bassotti? L’ovvio risultato è quello d’infiammare le rivolte.
Comunque, alla fine della fiera, la nostra eroina viene prelevata dai ribelli (capeggiati da niente po po di meno che il creatore dei giochi) che ne vogliono fare il volto immagine della rivoluzione mentre il fedele amichetto viene preso dal malvagio presidente e riportato nella capitale.
Bom, film finito. Quindi ho guardato anche il successivo: lei è indecisa ma alla fine si unisce alla ribellione, mentre il suo fedele amichetto (quello rapito dal malvagio presidente) viene usato per fare propaganda contro la ribellione. Va beh, può anche starci.
MA, e qui viene il bello: i ribelli decidono di andare a salvare l’amichetto e altri tizi con una missione super segreta. Però vengono scoperti a metà dell’opera ma vengono lasciati andare. Perché, ci si chiede, vengono deliberatamente lasciati andare? Eh, perché il malvagio presidente aveva condizionato la mente del fedele amichetto per trasformarlo in un’arma contro Katniss.
Ovviamente l’amichetto viene immobilizzato e sbattuto in una stanza imbottita non appena cerca di ucciderla, e nel frattempo il malvagio presidente ha lasciato andare indenni i migliori guerrieri della ribellione e pure i tizi che stavano salvando. A-ha… ma certamente.
La licenza poetica, mi si dirà. Ma che stai a guardà er capello. Sò ragazzi, è fantasia.
Eh no, scusate, a me queste cose danno fastidio. Se fai un libro di fantascienza con un regime autoritario almeno fai uno sforzo per renderlo credibile. Se il malvagio presidente fa una cavolata del genere almeno fammelo pazzo, o scemo, o tutt’e due.In ogni caso, guardando questi capolavori di strategia mi è subito venuto in mente il favoloso Starship Truppers, dove i soldati semplici vengono mandati a conquistare un pianeta alieno infestato da insetti giganti senza copertura aerea. Molto, molto irritante, ma per lo meno faceva ridere…
Una nota positiva di Hunger Games (perché insomma una lancia a favore bisogna pure spezzarla) è l’attenzione alla psicologia della protagonista che ne fa un personaggio interessante ed equilibrato, non un’eroina stereotipata.