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Si è lanciato nudo fuori dal bagno della sua camera d'albergo, facendo cucù alla cameriera che era entrata a fare le pulizie. Non è chiaro se Dominique Strauss-Khan abbia anche canticchiato guarda come è grande il mio fondo monetario internazionale mentre cercava di saltare addosso alla ragazza sconcertata, o se avesse dipinta sulle chiappe la bandiera francese con scritto Khan President! Di fatto il manico che ha vinto non è stato il suo, ma quello di scopa della cameriera, che glielo avrà spaccato sulla testa per poi fuggire a denunciarlo. Ci mancava solo che lui, impazzito, si buttasse all'inseguimento per i corridoi dell'albergo, Borat francese di bieca realtà, comico involontario della parodia del potere, attore di serie b di un film già visto troppe volte. Tentato stupro, atto sessuale criminale e sequestro di persona: ecco le imputazioni a carico dell'ennesimo super potente che si crede padrone del mondo, intoccabile tra gli intoccabili. Se le accuse verranno confermate Khan rischia 20 anni di galera. Non male per uno degli uomini più potenti del mondo, bravo davvero. Il suo alibi, quello di aver mangiato con sua figlia dopo aver lasciato l'albergo prima dell'ora indicata per l'aggressione dalla polizia, vacilla e fa crepe ovunque. Insomma pare proprio che il tentato stupro ci sia stato. E i suoi difensori hanno avuto anche la faccia marcia di dire, con parole meno esplicite, che la cameriera era un cesso e che perciò l'accusa non ha senso. Se proprio Dominique avesse voluto rovinarsi la carriera e bruciarsi la corsa all'Eliseo l'avrebbe fatto almeno per una super gnocca, mon dieu! Ma cosa passa nella testa di sti maniaci pervertiti? Possibile che non riescano a tenere a bada le loro pulsioni sessuali? Lasciando perdere Berlusconi, che ormai non merita nemmeno più la perdita di tempo di parlarne, mi lascia perplessa questo lignaggio acquisito coi soldi. Questo delirio di onnipotenza che getta gli uomini nel baratro e li copre di fango, ma mai abbastanza.