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Strawberry risponde #6

Da Strawberry @SabyFrag

 

Ed eccoci qua. A vedere cosa avranno cercato questa volta gli avventori vari e disparati che si sono avvicendati questo mese sul mio blog. Cercherò di dare loro una risposta…o una parola di conforto. Si parte!

Strawberry risponde #6

1) Primark Parigi

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Cara amica shopaholic, se hai intenzione di fare shopping low cost nella magica e meravigliosa capitale francese, dovrai fare a meno di questa catena. Al momento a Parigi vi sono montagne di negozi e store di tutti i tipi, ma di Primark nemmeno l’ombra. Mi è anche un po’ dispiaciuto quando ci sono andata, perché un giretto me lo sarei fatto volentieri.

Per chi non lo sapesse, Primark è una catena di negozi d’abbigliamento e accessori, di origine irlandese, dai prezzi molto low e dallo stile giovane e trendy. In Inghilterra ce ne sono quanti ne vuoi e dove vuoi. Sono come i funghi. Ma Primark lo si trova anche oltre i confini britannici, in Spagna e Germania, con un totale di 241 negozi.

Per i nostri vicini d’oltralpe l’attesa però si fa breve: è, infatti, prevista l’apertura di diversi store sul territorio francese entro il 2014. Parigi, ovviamente inclusa.

A questo punto io però mi chiedo a quando l’apertura in Italia! Al solo sentirne nominare mi è venuta una gran voglia di perdermici in quei magazzini dalle mille cose a prezzi così cheap che rendono meno “colpevole” il nostro shopping. Vi prego aprite anche qui!

(fonti: link)

 

2) saggio di fernanda pivano su sulla strada

On the road, Sulla strada, di Jack Kerouac. Un libro che ha fatto storia, che negli USA è venerato e osannato e che in Italia arriva nel 1959. Lo pubblica Mondadori e Fernanda Pivano correda l’edizione di un suo saggio, oggi usato come prefazione. Fernanda Pivano, scrittrice e giornalista italiana scomparsa nel 2009, può essere considerata l’ambasciatrice della beat generation in Italia e a lei dobbiamo la scoperta di quell’epoca e di quegli artisti che tanto rivoluzionarono i costumi degli americani. Nella sua prefazione presenta il panorama beat, cercando di chiarire i motivi sociali, culturali, politici, di costume che negli anni dopo la seconda guerra mondiale, a cavallo tra ‘40 e ‘50, spinsero scrittori e artisti dell’epoca a liberarsi di tutte le forme di scrittura e pensiero dei decenni precedenti per promuovere un movimento del tutto nuovo. Di questa promozione, in realtà, essi stessi ne sono inconsapevoli, come accade con tutte le tendenze e i movimenti nel momento in cui si vivono, presi nella loro continua sperimentazione e ricerca. Fernanda Pivano incontra e conosce i rappresentanti di questa nuova generazione culturale e traccia per i lettori italiani al loro primo impatto con questo mondo, le caratteristiche che li identificano: il rifiuto dei vecchi canoni, il viaggio come condizione di vita, la libertà sessuale, la sperimentazione senza limiti, l’interesse per le culture e religioni dell’Est, l’uso di droghe psicotiche e il contrasto netto con il conformismo della società americana dell’epoca che sfocia in atteggiamenti e stili di vita esuberanti e per quegli anni “scandalosi”. La scrittrice ci offre delle chiavi di lettura, nella speranza che questo universo alternativo e pieno di nuovi spunti e ispirazioni ci contagi. Per noi degli anni 2000 leggerlo diventa un modo per capire meglio un’epoca che ormai pare quasi naif ma che continua a non perdere il suo fascino. Consiglio di leggere la sua prefazione nel momento in cui vi accingete al romanzo di Kerouac, che la Pivano conobbe personalmente, per rendere un po’ più gestibile la lettura del romanzo. Di sicuro quella prefazione è una delle cose che ho più apprezzato all’interno del libro in mio possesso.

Vi lascio il link della storica intervista di Fernanda Pivano a Kerouac, un pezzo di storia quanto mai suggestivo: http://www.youtube.com/watch?v=snr0InN_EuU

 

3) caricatura silente

Ce ne sono diverse simpatiche. Silente è uno dei personaggi che amo di più in Harry Potter e provo per lui quell’affetto che solo un lettore può avere per un personaggio che lo ha ispirato, accompagnato e gli ha dato modo di riflettere. A volte se ne prova persino nostalgia…

Tra le caricature, quelle che ho trovato più carine:

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ma ce ne sono un’infinità tra tumblr e, soprattutto, deviantart…e poi c’è questa gif stupenda con Piton che mi fa ridere ogni volta che la vedo!

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4) what's a cotillon?

My dear friend, I can help you. I’ll tell you what the word cotillon means. Ma te lo dico in italiano poi pensaci tu a tradurre che io qui ho ospiti e non sarebbe carino metterci a parlare tra di noi…

Cos’è un cotillon?

Strawberry risponde #6
Cotillon, dal francese “gonnella”, era un’antica danza inventata dai nostri sempre presenti gallici vicini, ballata da quei mattacchioni nel XVII secolo. Si danzava in quattro coppie che si disponevano a quadrato. La dama attraverso una serie di figure, sceglieva di volta in volta il cavaliere con cui ballare. Alla fine i ballerini si scambiavano piccoli doni e regalini ed è questo il motivo per cui la parola si colleghi anche al termine “regalo”.

In epoche più moderne il cotillon, nell’accezione cotillion, indica nell’usanza americana un ballo formale durante i quali le famiglie ricche e importanti presentavano in società le loro giovani figlie, chiamate debuttanti. Il fine ultimo era, ovviamente, trovare a ‘ste ragazze un buon partito. Il cotillion si svolgeva tra i mesi di Maggio e Dicembre. Oggi nessuna fanciulla viene presentata in società né trascorre l’inverno nel sognare l’abito che indosserà quella sera, tuttavia di tanto in tanto ci sono dei revival di questo evento in giro per il mondo, come il celebre Ballo delle debuttanti che si svolge tutti gli anni a Vienna.

 

5) metti su facebook delle belle modelle nessuno condivide metti 2 nuvole

…e piove? Boh!

P.S. Ma che significa mettere 2 nuvole? Una foto con delle nuvole, un fumetto, un disegno…cosa? Io metto su Messico e Nuvole se ascolto musica, butto giù due nuvolette di gamberi se mangio al cinese, sollevo una nuvola di fumo se vado a tutto gas, ma due nuvole su facebook la vedo dura.

P.P.S.S. Ma chi conosci su facebook? Cioè, i casi sono due: o io sono circondata da pervertiti con tutti i culi che vengono condivisi (eh si, alcune delle persone che ho su fb ho il dubbio siano troppo sensibili verso il lato C) oppure tu vivi in un mondo parallelo in cui le modelle non tirano mentre le nuvole scatenano putiferi cibernetici. In quel caso dimmi dov’è che vengo a trovarvi…

 

6) michaud storico romantico

Eccolo qui Michaud. Era un pubblicista vissuto tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX. Lavorò dapprima a Lione, dove lo raggiunsero le idee rivoluzionarie provenienti da Parigi che lui, realista, rifiutò e disprezzò. Nel 1791 si trasferì nella capitale dove nel 1796 fondò il giornale Le Quotidienne per il quale fu arrestato e condannato a morte, ma riuscì a fuggire dai suoi carcerieri. La condannata fu revocata ma, dopo aver ripreso il posto da direttore del suo giornale, venne iscritto nuovamente nelle liste di epurazione, dalle quali si salvò ancora con la fuga. Tornò a Parigi dopo due anni, alla caduta del Direttorio. Per le sue idee pro-borboniche, fu accusato nel 1800 di complotto monarchico e recluso per un breve periodo. Il riconoscimento di Accademico gli venne conferito nel 1814, anno in cui riprese la direzione de Le Quotidienne. Venne insignito della Legione d’Onore e i suoi servizi alla monarchia ripagati con il posto di lettore del re, ruolo che gli venne poi revocato nel 1827. Al di là della sua produzione giornalistica, Michaud si occupò anche della pubblicistica storica, attività in cui fu molto attivo: scrisse Biographie moderne... depuis 1799, dal quale ebbe vita la sua iniziativa più nota, la Biographie universelle (prima edizione 1810-28, 52 vol.). Tuttavia l’opera a cui si dedicò con maggior assiduità fu Histoire des croisades, per la cui stesura condusse anche un viaggio in Egitto e Siria tra il 1830 e il 1831. L’opera consta di 5 volumi e fu redatta secondo il gusto romantico dell’epoca teso alla rivalutazione, a volte sentimentale e poetica, delle tradizioni e al riconoscimento del valore e del concetto di nazione che a quei tempi si andava formando. Histoire non appare, però, esatto e  attendibile dal punto di vista critico. Molto più valido, invece, appare il supplemento aggiunto in appendice all’opera, intitolato Bibliothèque des Croisades.

 

7) rai due la lushe oltre  le sepie

La cosa più divertente di questa chiave è che cercandola, google ci prova e fa questo tentativo:

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La luce oltre le seppie?!? E cos’è? La storia di un pescatore di Bari che passa le giornate a battere seppie e polpi sullo scoglio fino a che la sua vita viene stravolta da una luce abbagliante, che si rivelerà quella del fanale di un’auto, dalla quale spunta fuori un’ombra misteriosa, che altri non è se non la moglie che gli dice: “Nicola torna a casa che ti ho preparato riso patate e cozze (piatto tipico della cucina barese)?”

Scherzi a parte, quello che stai cercando è La luce oltre la siepe, il programma su Rai 2 andato che andava in onda il sabato notte ideato e presentato da Valeria De Luca, una ciclo di interviste che racconta storie difficili di dolore, malattia e sofferenza, ma anche di grande forza per superare le avversità. Da tale esperienza televisiva, Valeria De Luca ne ha tratto un libro dal titolo omonimo, pubblicato da RaiEri. Ti lascio il link dove poterlo acquistare on line:

http://www.lafeltrinelli.it/products/9788839715197/La_luce_oltre_la_siepe/Valeria_De_Luca.html

 

8) torta charlotte classica

Strawberry risponde #6
La torta Charlotte è una delle torte più classiche che esista. Si tratta di un dolce al cucchiaio composto prettamente da crema e savoiardi a cui si possono aggiungere frutti vari per decorare o riempire il dolce. Il dolce sembra essere stato creato in onore della Regina Carlotta, moglie di Giorgio III, sovrana molto amata. La prima citazione del dolce risale al 1796 in una poesia dell’epoca. I versi dedicati sono questi:

“the charlotte brown, within whose crusty sides, a belly soft the pulpy apple hides”
“la charlotte dorata, nei cui fianchi croccanti si nasconde un ventre morbido di mele”.

In realtà all’epoca era un semplice budino di pane cotto farcito di mele. La ricetta arrivata a noi è invece invenzione di un cuoco francese, Marie Antonin Careme, uno degli chef più famosi della storia. Ve ne sono molteplici varianti. In questa pagina trovi, mio caro amico golosone, diverse ricette  e rivisitazioni del tema:

http://risposte.guidaconsumatore.com/come-preparare-la-torta-charlotte

 

9) cartoline di natale antiche

Forse precorriamo un po’ i tempi. Ma qui i negozi sono già pieni di addobbi e luci, mia madre ha iniziato a comprare fiocchi e decorazioni per l’albero e io sto già stilando la lista dei regali che vorrei perché bisogna farsi trovare preparati. Così di fronte a questa richiesta decido di contravvenire al divieto che mi ero posta a inizio mese di non accennare al Natale fino a Dicembre e aiuto questo mio compagno di passione natalizia, questo amico cibernetico che condivide per me l’amore per tale festività, regalandogli qualche immagine.

Strawberry risponde #6
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Strawberry risponde #6
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Due bimbi con cestino, bottiglia, candela e agrifoglio
La vetrina di giocattoli

si sta avvicinando davvero…

 

10) il problema è che continuo a dire alle persone

…………cosa….cosa….COSA!? Non puoi lasciare la frase così, incompleta, incompiuta, monca, defraudata del suo giusto finale, di quel punto che avrebbe dato un senso al tutto. Non si fa così, non si fa. Ora chi me lo dice cosa tu dici?

In ogni caso, se è un problema, allora non lo dire più.

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Alla prossima sessione di risposte…stay tuned!


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