Dal concerto americano degli U2 alla diretta dell’E3 di Los Angeles, per arrivare fino al più recente e vicino Tg La7 di Mentana, non è passato molto tempo e, unendo i puntini virtuali che uniscono questi tre eventi così diversi tra loro, si scopre che il tratto comune risulta essere – naturalmente – la loro trasmissione in live streaming attraverso Youtube. Esatto: superata ormai l’era del video statico, “in differita”, anche la piattaforma di Google non intende perdere il treno del real time e si prepara alla sfida degli eventi dal vivo diffusi in broadcasting in tutto il mondo, forte della sua ineguagliabile infrastruttura tecnologica e del suo consistente peso commercial-pubblicitario. Per questo Youtube ha annunciato una “due giorni” di programmazione sperimentale sul web per lunedì 13 e martedì 14 settembre sui canali dei propri partner.
La nuova piattaforma integra il live streaming direttamente nei canali tradizionali di Youtube, consentendo di trasmettere filmati grazie a una semplice webcam o a una videocamera collegata via Usb o meglio ancora via FireWire. Incluso nel pacchetto di test c’è anche un modulo per i commenti in diretta, una sorta di chat per discutere di quel che sta andando in onda in quel momento che verosimilmente potrebbe rischiare (anche se la casa madre non specifica nulla in proposito) la pubblicazione senza filtro dei messaggi degli utenti, circostanza che aprirebbe a quel punto tutta un’altra serie di possibili dibattiti sulla moderazione degli interventi dei commentatori.
Quel che è più importante, però, è l’ammissione della stessa Youtube: se i test dovessero restituire buoni risultati si aprirebbe la possibilità di estendere l’opportunità del live streaming ad altri produttori di contenuti, e in un futuro non troppo lontano – forse – addirittura all’intera comunità. Spostando lo sguardo oltre l’orizzonte odierno, allora, Youtube si candiderebbe seriamente ad offrire a ciascun utente (in possesso di una dotazione tecnica minima) la possibilità di trasmettere in diretta via web, portando a vero compimento il suo motto “Broadcast Yourself” ed emulando quello che oggi permette di fare un servizio online quale ad esempio UStream.
A proposito di real time e Google Instant: uno studente della Stanford University, Feross Aboukhadijeh, la scorsa settimana ha deciso di combinare questi due elementi (poco dopo l’annuncio della nuova funzione del motore di ricerca) e ha scommesso con il proprio compagno di stanza che sarebbe riuscito ad elaborare in 60 minuti un servizio analogo dedicato a Youtube, chiamato YouTube Instant, per consentire ai visitatori di cercare in tempo reale nel vasto archivio di filmati caricati sul sito.
Feross la sua scommessa l’ha persa, ma solo dal punto di vista temporale: infatti, in poco meno di mezza giornata, è stato capace di mettere insieme il codice che fa girare YTInstant.com e ha addirittura ricevuto via Twitter una proposta di lavoro dal CEO di Youtube Chad Hurley, il che fa pensare che potrà sviluppare il suo tool direttamente all’interno della “casa madre”. Il funzionamento del servizio è davvero a prova di digital divide, dal momento che l’interfaccia minimale non consente nient’altro che l’inserimento di un termine di ricerca nell’apposito spazio: man mano che si digitano i caratteri che compongono la keyword, proprio come accade utilizzando il suo “fratello maggiore”, l’algoritmo di Youtube Instant elabora il risultato più probabile e inizia a caricare il video nell’apposito riquadro centrale, con tanto di autoplay attivo di default.