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Street View, semaforo verde in Svizzera. Però…

Creato il 11 giugno 2012 da Db @dariobonacina

Street View, semaforo verde in Svizzera. Però…

L’accoglienza che la Svizzera ha riservato negli scorsi anni a Street View non è mai stata particolarmente calda: le prime opposizioni erano giunte dalla Swiss Federal Data Protection and Information Commission, che aveva contestato al servizio di Google Maps la facile identificabilità di volti e targhe di automobili.

In seguito è giunto il pronunciamento del TAF (Tribunale amministrativo Federale), che ha sentenziato il divieto di fotografare una persona senza il suo esplicito consenso, obbligando dunque Google Street View a pubblicare immagini conformi all’applicazione del diritto alla riservatezza personale, con particolare riguardo a localizzazioni sensibili (tribunali, sedi carcerarie, ospedali o altri luoghi “delicati”), e non solamente le immagini offuscate in virtù dei controlli attivati dall’azienda. All’epoca Google aveva ricorso contro il provvedimento, precisando di poter salvaguardare la riservatezza dei cittadini con il proprio sistema in grado di offuscare il 99% dei dettagli critici di ogni immagine.

La decisione promulgata nei giorni scorsi dal TAF va proprio in questa direzione, dato che ora riconosce a Google una tolleranza dell’1% sull’attendibilità del sistema di offuscamento di volti e targhe di veicoli, ma deve sempre salvaguardare al massimo l’identità (volti, targhe, eccetera) di chi viene ritratto in localizzazioni sensibili. Quindi prima o poi verrà resa conforme anche l’immagine riportata sopra (uno screenshot preso oggi da Street View e basato sulle coordinate di un policlinico svizzero, qui basta un click per ingrandirla, ma nell’originale le targhe si leggono piuttosto bene).



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