Trama curiosa, tono scanzonato, autore giovane e tema accattivante. Final Cut di Vins Gallico (Fandango), candidato al Premio Strega 2015, è un romanzo che ha in sé tutti gli elementi del libro di successo.E' un piccolo decalogo di vite in bilico, dubbiose e titubanti, che indugiano sulla soglia di una porta che non hanno il coraggio di chiudere.Un romanzo fatto di storie, voci e racconti che Gallico sceglie di raccontarci attraverso il nostro protagonista, l'anticupido, che si occupa (e preoccupa) di chiudere storie, liaison e relazioni dei suoi clienti.Final Cut è un romanzo originale, dalle ottime potenzialità. Il suo protagonista infatti non è cinico e disincanto, ma clinico. I suoi clienti sono dubbiosi, depressi, arrabbiati e titubanti, ma raccontano ai lettori di Gallico piccole e grandi esperienze reali, quotidiane e mai scontate.Dalla donna che si crogiola nei suoi amori adolescenziali a quella che riscopre l'amore passata la mezza età. Dall'uomo tradito a quello che ha sempre nascosto la sua vera natura. La penna di Gallico dà voce a tutti, attraverso lunghi monologhi confessionali o brevi resoconti personali e mai una volta giudica (o lascia giudicare) i suoi personaggi, se non alla fine.Anche questa volta, infatti, come nel romanzo di Fabio Genovesi, è il finale a far calare tono e mood del racconto: una storia scorrevole, interessante e originale si risolve nel più banale dei cliché. Il nostro protagonista, infatti, si spoglia dei panni di cantastorie e veste quelle di un personaggio prevedibile e scontato, che neanche il finale a sorpresa riesce a risollevare.Ottimo potenziale, libro interessante, autore appassionato. Final Cut, però, sembra quasi abbozzato e non si rivela una lettura adatta per chi l'originalità e i guizzi di genio spera di ritrovarli dalla prima all'ultima pagina.Alla prossimaDiana___
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