Via Ripetta 155 è un romanzo che prova a ritrarre una generazione, quella che ha vissuto dal '68 al '77, durante anni che sembravano secoli, dove i giorni sono stati vissuti ogni singoli istante, perché per alcuni, quell'istante, poteva essere l'ultimo.Clara Sereni dà voce e spazio a quelle vite in bilico, attraverso un memoir che ha un grande pregio, ma che non nasconde qualche difetto.Candidato al Premio Strega 2015, Via Ripetta 155 (Giunti) è un resoconto sincero, privo di quell'utopia che ha idealizzato, fino all'estremo, quegli anni e i relativi personaggi che li hanno animati. Lo stile fluido, molto elegante, dà vita ai ricordi della scrittrice e aiuta il lettore a familiarizzare, solo in parte, con quei grandi e piccoli personaggi, relegati in un passato che sembra sempre più lontano.Il grande difetto di questo romanzo, però, è la mancanza di atmosfera. La Sereni, infatti, nel tessere le sue memorie si dimentica del lettore e non gli permette realmente di calarsi nelle atmosfere, ma solo di leggere un mero elenco di nomi e azioni.Avendo raccontato la sua quotidianità, la Sereni avrebbe dovuto dirci qualcosa in più e non limitarsi ad elencare i nomi delle persone con cui si accompagnava e di quello che faceva ogni giorno.Manca, a supporto della narrazione, la parte evocativa, quella che fa scattare la scintilla, quella che crea la magia.
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