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Stregati, ma non stupiti

Creato il 05 luglio 2013 da Dida

Stregati, ma non stupiti
“L’assassino è il maggiordomo”. E’ stato questo il commento di uno dei lettori di Youbookers.it quando sulla pagina facebook del sito abbiamo annunciato il vincitore del 67° Premio Strega.
Stregati, ma non stupiti

No, in questo post non mi dilungherò sulla prevedibilissima vincita di Siti, né sul senso di impotenza che mi ha colto quando ho visto posizionarsi in fondo al tabellone i giovani e talentuosi Di Paolo e Sparaco.

Perché quest’anno a rendere ovvio e scontato il Premio Strega, che per il 90% dei lettori è l’espressione dello strapotere delle major editoriali, è stata la diretta Rai, condotta da un nostalgico Raffaele Caprarica, con la testa e il cuore al di là della Manica, e una biondissima e camaleontica Laura Chimenti che passa da rubriche dedicate alla moda e al lifestyle, all’economia e alla cultura semplicemente schioccando le dita. 
Stregati, ma non stupiti

A partire dai conduttori, infatti, tutto all’interno di quella diretta era: stereotipato. vecchio, classista, ma soprattutto MORTO. Da una Dacia Maraini che sostiene che tra gli scrittori non ci sia “rete” e che di certo non c’è più la qualità degli anni ’70, dalla signora siliconata e ingioiellata che si cimenta in una posa plastica a favore di telecamera, dall’indugiare sul ricco buffet e sull’indifferenza degli Amici della Domenica in merito alla votazione, fino ad arrivare alle scontatissime domande di chi dei libri in gara non ha letto neanche la sinossi, tutto dava l’idea di un mondo saturo, il cui unico scopo è compiacersi e  che, come Narciso, nel tentativo di (auto)tessere le lodi della propria “bellezza” finirà di dimenticarsi del mondo. 

Mentre infatti i due conduttori si cimentavano in battute come “Figli dello stesso Padre, ma non della stessa madre... ehehe” e gli autori con i quali ho avuto il piacere di chiacchierare si ritrovavano a ripetere frasi di circostanza, abbiamo dovuto ascoltare anche chi ha candidamente affermato che il suo voto era andato alla SUA casa editrice, non allo scrittore\scrittrice più meritevole.Secondo voi, quindi, chi ha “conosciuto” i candidati dello Strega solo attraverso la diretta Rai e non si è imbattuto in blog di lettori o in progetti come quello portato avanti dalla redazione di Youbookers, dove ci siamo cimentati nella lettura di TUTTI i 12 finalisti per capire in realtà quanta “sostanza” c’è allo Strega, comprerà mai il libro di Siti? Saprà mai quali corde riescono a muovere i libri di Paolo Di Paolo e Simona Sparaco? Proverà mai a leggere il libro di Romana Petri che non è, come si evince dalla sinossi, un surrogato di Beautiful?Ed ecco che arriva la domanda che un lettore forte si pone da sempre: Perché la Cultura in Italia non si promuove nel modo giusto? Perché un premio letterario dove finalmente si era portata una ventata di freschezza non mette a disposizione una diretta streaming e permette ai due conduttori di affermare che UN LETTORE FORTE E’ COLUI CHE LEGGE UN LIBRO AL MESE!?Se l’editoria è perennemente in crisi, forse, non è colpa dei lettori, ma degli addetti ai lavori. Se La Newton & Compton riesce a spopolare con i suoi romanzi-fotocopia, forse, è perché c’è chi non si premura neanche di aprire una pagina social con la quale confrontarsi con i suoi lettori.Se Siti verrà ricordato come il “vecchio con i baffi che ha vinto lo Strega” sarà forse colpa di chi non si è preoccupato di promuovere la bellezza e la grandiosità delle sue parole, che personalmente mi sono state riportate SOLO da due lettrici che hanno letto il romanzo. Vivere solo della propria immagine riflessa non è la soluzione. Se Narciso ha fatto una brutta fine, un motivo c’è....Alla prossimaDiana

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