Stress da mosca

Quando si è nervosi, angosciarsi, la medicina di casa Burton dice di guardarsi un buon film: tira su di morale ed è un buon rimedio.
Questa regola è valsa per me da quando facevo le medie che avevo iniziato a guardarmi in maniera ossessiva "arancia meccanica"; quest'anno ho avuto un forte periodo di stress causato dalla scuola e credo soprattutto da un gran carico di problemi adolescenziali che ho tentato di smaltire con "Ragazze interrotte" e "Psycho".Ieri sera mio babbo era un po' nervoso per il pesante lavoro e ha optato per consigliarmi uno della sua serie di film guardati da giovane come "Misery non deve morire", "Christine la macchina infernale", "il tagliaerba"e proprio ieri..."La mosca".Sapevo che era alquanto disgustoso ma non mi sono lasciata intimorire.
La trama è semplice: Seth è uno scienziato che ha costruito una macchina per il teletrasporto si soli oggetti e non esseri viventi. La perfeziona grazie all'aiuto della giornalista Veronica con cui ha una relazione.Una sera ubriaco Seth decide di teletrasportare sé stesso senza rendersi conto che con lui è entrata unamosca. Il ritmo del film è molto incalzante e inizia con una bellissima storia d'amore che purtroppo finisce  in tragedia.
Gli effetti speciali sono alquanto orridi e spesso eccessivi tanto per mettere in subbuglio lo stomaco.Comprendo che faccia parte del filone "Body Horror" in cui ciò che deve spaventare è la deformità del corpo...ma non è proprio il mio filone cinematografico preferito ;-)
E' deprimente, all'inizio, l'esperimento per testare la macchina con la scimmia che esce come una purea vivente. Secondo me il film è stato fatto come denuncia ai test genetici nei confronti degli animali.Cose davvero orride si nascondono tra i laboratori O.O
La fine lascia intendere a un seguito che mi tocca procurare per sapere come continua ma questa volta mi munirò di secchio e "cuscino antipanico" ;-)