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Stress ossidativo e alimentazione

Da Thewomoms2013

Intorno alla terza-quarta decade della vita iniziano a comparire i primi segni di invecchiamento, soprattutto a livello cutaneo: piccole rughe di espressione, imperfezioni della trama cellulare, minor elasticità della pelle: sono questi i primi segnali che il corpo ci manda per informarci che il tempo sta passando.


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Il danno ossidativo è il principale responsabile dell’invecchiamento cellulare, infatti nei processi di ossidazione (necessari per generare energia vitale) si formano i cosiddetti radicali liberi, molecole altamente reattive che si legano molto facilmente con altre molecole, dando origine a reazioni lesive per le cellule.

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La formazione dei radicali liberi innesca una serie di reazioni a catena, che tende a produrre altri radicali liberi o superossidi, altamente reattivi causando la degenerazione cellulare.

Lo stress ossidativo è considerato il più importante dei fattori che causano l’invecchiamento e viene esasperato da vari fattori:
-Dieta scarsa in frutta e verdura fresca e ricca in grassi animali;
-Inquinanti ambientali;
-Fumo;
-Alcolici;
-Traumi e stati patologici in genere;
-Assunzione di farmaci;
-Intensa attività sportiva;
-Stress emotivo, fisico o psicologico;
-Eccessiva esposizione al sole.

I principali danni derivati dallo stress ossidativo sono danni al nucleo al DNA, distruzioni delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni, malattie cardiovascolari e polmonari, arteriosclerosi, artriti, disturbi neurologici, acceleramento del processo di invecchiamento.

L’organismo umano si difende naturalmente dai radicali liberi producendo degli antiossidanti endogeni (come la superossido dismutasi, la catalasi e il glutatione) durante i primi 30 anni di vita, dopodichè, la concentrazione di antiossidanti diminuisce, mentre aumenta la produzione di radicali.

Sebbene l’invecchiamento cellulare sia un processo fisiologico ineluttabile, questo può essere rallentato non solo ricorrendo a trattamenti cosmetici specifici e ad una costante e moderata attività fisica, ma anche facendo attenzione alla qualità ed alla quantità dei cibi che portiamo in tavola.

La nuova frontiera dell’antiaging infatti ci spiega che per restare giovani più a lungo bisogna tener conto del conteggio nutrizionale, delle scelta dei metodi di cottura e degli abbinamenti dei cibi. Recenti ricerche scientifiche dimostrano che basta seguire un piano dietetico bilanciato e ricco di sostanze antiossidanti per nutrire i tessuti e per mantenere una silhouette snella ed un viso luminoso.

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La dieta antiaging non prevede alcuna privazione ma privilegia i cibi naturali (fonti di vitamine, sali minerali, antiossidanti e sostanze bioattive che contrastano efficacemente l’invecchiamento) e le cotture semplici che tendono a non alterare le proprietà benefiche dei singoli alimenti; è inoltre fondamentale attenersi alle porzioni giuste, adatte a ricoprire i nostri fabbisogni nutrizionali giornalieri calcolati in base al proprio metabolismo ed al personale stile di vita, in modo da raggiungere il peso forma e mantenerlo nel tempo.

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È importante distribuire in modo adeguato l’apporto nutrizionale nell’arco della giornata, programmando tre pasti principali e due spuntini, ed è indispensabile fornire all’organismo tutte quelle sostanze in grado di attivare i sistemi antiossidanti naturali che contrastano l’azione dei radicali liberi, ovvero le vitamine A, C ed E, i sali minerali, il licopene dei pomodori, i polifenoli dei mirtilli, gli isotiocianati dei cavoli ed i carotenoidi delle carote.

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Via libera dunque a pesci contenenti grassi “buoni” come gli omega-3, carni bianche, formaggi freschi, yogurt e soprattutto frutta e verdura di stagione, da consumare preferibilmente cruda o appena scottata in padella o sbollentata in pentola, in quanto le cotture prolungate tendono ad alterare le proprietà organolettiche dei cibi (ad esempio nell’acqua si ha la dispersione di gran parte delle vitamine idrosolubili, mentre un’eccessiva cottura in olio o su griglia comporta la formazione di composti aromatici cancerogeni e la distruzione delle vitamine liposolubili).
Bisogna inoltre evitare il sovrappeso, condurre uno stile di vita sano, limitare l’apporto giornaliero di sale sostituendolo con spezie ed aromi vari, evitare di consumare cibi grassi (salumi, insaccati, formaggi stagionati, dolci..) e preferire legumi nonché cereali integrali ricchi di fibre, vitamine ed oligoelementi.

Dott.ssa Ylenia Maisto
@mademoiselle_ylenia



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