PC - PS4 - Xbox One
TESTATO SU
PS4
Genere: Azione
Sviluppatore: Born Ready Games
Produttore: Born Ready Games
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Inglese (sub ITA)
Giocatori: 1
Data di uscita: 08/04/2014
I combattimenti su larga scala sono esaltanti Dialoghi sterili
La doppia modalità dello Strike Suit cambia l'azione di gioco Situazioni di gioco ripetitive
La modalità Eroi della Flotta aggiunge qualcosa di buono al pacchetto I modelli delle navi meritavano un maggiore dettaglio
Born Ready Games ha portato il suo shooter spaziale, Strike Suit Zero uscito poco più di un anno fa su PC, anche su PS4 e Xbox One, con l’edizione Director’s Cut: il pacchetto definitivo del gioco, disponibile anche su personal computer, apporta alcune migliorie ed introduce nuovi contenuti. Per i possessori dell’originale, questa edizione su desktop non ha quasi nulla da dire, diversamente su console, dove approda per la prima volta, assume un valore del tutto diverso che potrà essere apprezzato soprattutto da quegli utenti che amano fare intense dogfight nello spazio.
DIARIO DI BORDO: DATA STELLARE…La vita sulla Terra è tranquilla, fino a quando, un giorno, non giunge un misterioso messaggio dall’universo contenente delle istruzioni per costruire propulsori tecnologicamente avanzatissimi per viaggiare alla velocità della luce. Questa tecnologia non tarda ad essere applicata sui velivoli terrestri, e spinge gli stessi a raggiungere gli angoli più remoti dello spazio per colonizzare nuovi pianeti. Da lì in poi si creeranno nel tempo degli attriti tra le colonie ed il comando terrestre, sfociando in una guerra quando i primi troveranno un’arma aliena, minacciando la distruzione della Terra. A sventare la minaccia saremo chiamati noi, nei panni del tenente delle Nazioni Unite della Terra, Adams, a bordo dello Strike Suit, un rivoluzionario caccia da combattimento capace di trasformarsi in un mech.
La trama che collega le tredici missioni di cui è composta la campagna non brilla per originalità e riprende tematiche e dialoghi classici per il genere sci-fi, concludendosi con un finale leggermente interessante. Nonostante il focus del gioco non sia incentrato su questo aspetto, la massiccia presenza di dialoghi (in inglese sottotitolati) spesso poco interessanti, unita alla fruibilità del gioco esclusivamente in singolo, portano inevitabilmente ad averne una considerazione maggiore nell’analisi finale, evidenziandosi come un elemento criticabile. Superate le prime missioni introduttive, imparerete velocemente a leggere di rado le linee di testo sotto lo schermo: in primis perché per la maggior parte del tempo indicheranno essenzialmente gli obiettivi che sarete chiamati a seguire, comunque riportati in un box in alto a sinistra, e poi perché spesso intervengono nel mezzo della battaglia rendendosi difficilmente leggibili. In più ci sono delle cutscene, che probabilmente nascondono i tempi di caricamento tra una sezione e l’altra, molto rustiche e ripetitive che abbassano ancora di più il livello narrativo.
TRANSFORMERSLe prime tre missioni sono utili ad immergere gradualmente il giocatore nell’esperienza dei combattimenti aerei permettendoci di farci prendere confidenza con i comandi e le informazioni fornite dall’interfaccia di gioco. I neofiti, tuttavia, avranno comunque bisogno di un po’ più di tempo per assimilare bene tutti i comandi dello Strike Suit che coprono praticamente quasi tutti i pulsanti del pad. Una volta presa confidenza, il gameplay non mancherà di regalarvi buone soddisfazioni e divertimento, con il combattimento aereo che risulta essere un buon compromesso tra una simulazione di volo ed uno sparatutto arcade. Padroneggiato il mezzo, alcune situazioni come manovre offensive piuttosto che l’inseguimento di un caccia e l’uso delle diverse armi sbloccabili come mitragliatrici pesanti o al plasma e missili a ricerca, o a grappolo, saranno molto appaganti. Il sistema di crescita dei mezzi premierà chi nelle missioni raggiungerà buoni punteggi e cercando al contempo di soddisfare gli obiettivi secondari per sbloccare utili upgrade ai parametri del velivolo quali Energia, Corazza, Scudo, Attacco e Volo, cambiando sensibilmente le nostre prestazioni.
La longevità del titolo non è esaltante, parliamo di sei ore circa per finire la campagna, ma viene ampliata da un fattore rigiocabilità discreto considerando il sistema di crescita di cui sopra, per sbloccare nuovi armamenti, potenziamenti e navi da caccia (che diventano cinque in questa Director’s Cut con l’aggiunta di due nuovi Strike Suit), il raggiungimento di punteggi alti da inserire nelle classifiche online ed infine il tasso di sfida di base già molto elevato che interesserà non poco ai patiti del genere. Tra i nuovi contenuti della Director’s Cut segnaliamo anche l’aggiunta di una nuova modalità chiamata Eroi della Flotta, nella quale prenderemo parte a scontri su larga scala in cinque nuove mappe, una buona sintesi del meglio che c’è nella campagna principale. Come accennato in precedenza, la caratteristica degli Strike Suit è quella di potersi trasformare istantaneamente in un mech che sì perde velocità negli spostamenti, ma guadagna molto in termini di potenza e cambia in maniera sostanziale l’azione di gioco, diventando anche un elemento strategico negli scontri. Razzi a ricerca e potenti mitragliatrici saranno l’incubo per i nemici nelle vicinanze che faranno una brutta fine nel giro di pochi secondi. Ad aumentare la potenza distruttiva di questa trasformazione c’è il lock automatico dei nemici con la semplice pressione di un tasto; puntamento che, ogni tanto, va in confusione, mirando gli obiettivi lontani anziché quelli circostanti. Strike Suit Zero: Director’s Cut offre quindi una divertente ed intensa esperienza di combattimento spaziale, coprendo un buco nel catalogo del genere a cui appartiene su qualsiasi piattaforma, rendendosi di fatto una prima scelta. Non sono tutte rose e fiori: il gioco soffre di alcune mancanze nel gameplay, da ricercare in qualche manovra di evasione per evitare i colpi nemici, ma ancor più, di una ripetitività delle situazioni di gioco ben evidente. Accompagnati sempre da alleati, saremo chiamati a difendere o scortare le navi ammiraglie dall’attacco di caccia e missili, o disabilitare alcuni sistemi di una piattaforma delle colonie, ma non è qui il problema. Il gioco alternerà l’attacco di una flotta di caccia abbastanza semplice da eliminare, a quello di una flotta di incrociatori dotati di diversi tipi di torrette in grado di mettervi seriamente in difficoltà. Oltre alla ripetitività di questa situazione che diventa presto monotona sapendo già a cosa si andrà in incontro, si avverte anche un sensibile sbalzo nella difficoltà che già al livello normale risulterà a tratti frustrante. Insomma, anche il level design sottolinea i tratti di quella che è una produzione a basso costo.
Situazione quasi inversa dal punto di vista grafico dove l’impatto con il gioco è molto bello e spettacolare, grazie alla presenza di scenari molto suggestivi con i pianeti che fanno sfondo ad un tripudio di esplosioni, raggi laser ed i colori delle scie dei propulsori delle navi. Una cura artistica che riesce bene a distogliere l’attenzione da quelli che sono i modelli non molto dettagliati delle navi da caccia e delle strutture che occupano l’ambiente di gioco. La Director’s Cut in tal senso offre delle migliorie alle texture ed all’illuminazione rispetto all’originale. La colonna sonora rimane sempre la stessa, molto ispirata, che manca solo di qualche musica più energica che accompagni come si deve le sezioni più concitate.
IN CONCLUSIONECome detto in apertura, Strike Suit Zero: Director’s Cut assume connotati interessanti in base al punto di vista da cui lo si guarda, o meglio, in base alla piattaforma su cui lo si gioca. Su PC, i miglioramenti di texture ed illuminazione, le cinque simulazioni ed i due Strike Suit aggiuntivi non bastano a creare un distacco stimolante per gli utenti che a suo tempo giocarono il titolo originale. Su console invece diventa la versione definitiva che meglio giustifica il costo del biglietto (18.99 € su PS4 e 19.99 € su Xbox One). Impegnativo ma a tratti frustrante, divertente nel gameplay ma con qualche mancanza, spettacolare nelle battaglie su larga scala ma ripetitivo nelle situazioni di gioco, sono elementi che evidenziano come non tutto il potenziale è stato sfruttato. Per gli amanti di questo genere, quasi andato perduto, il titolo di Born Ready Games rappresenta un punto di riferimento importante da tenere in assoluta considerazione; per gli altri interessati, invece, merita sicuramente una possibilità, regalandovi il giusto divertimento una volta padroneggiato il sistema di controllo. ZVOTO 7