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Stroncati sul nascere i referendum dei Radicali

Creato il 30 novembre 2013 da Molipier @pier78
Stroncati sul nascere i referendum dei Radicali Ivan Lagrosa Ivan Lagrosa vedi altri articoli 30 novembre 2013 18:00 3 Flares Filament.io Made with Flare More Info'> 3 Flares ×

530mila firme raccolte e più di 44mila euro donati per sostenere la macchina organizzativa referendaria non sono bastati. È molto probabile, praticamente certo, che i quesiti referendari riguardanti la giustizia, promossi dai Radicali, non arriveranno neanche ai seggi.

Per proporre un referendum, come si sa, sono necessarie 500mila firme per ogni quesito e, in questo caso, il quesito referendario che ha suscitato più entusiasmo tra quelli proposti è quello sulla responsabilità civile dei magistrati, che però si è fermato a quota 420mila firme. Troppo poche quindi.

Il 2 dicembre l’ufficio centrale per il referendum presso la Cassazione certificherà quindi il mancato raggiungimento del quorum.

Vediamo ora nel dettaglio alcuni dei quesiti proposti.

Quello sulla responsabilità civile chiedeva l’abrogazione della norma che prevede che “nell’esercizio delle funzioni giudiziarie non può dar luogo a responsabilità l’attività di interpretazione di norme di diritto nè quella di valutazione del fatto e delle prove” che tradotto vuol dire che se un giudice sbaglia non paga lui direttamente, ma paga lo Stato.

Se questo era il quesito che aveva suscitato più entusiasmo, quello meno apprezzato è stato quello sull’ergastolo: si chiedeva di abolire l’ergastolo per ridare alla pena il suo scopo rieducativo.

L’altro quesito interessante era la tanto discussa separazione delle carriere: o si sceglie di fare il giudice giudicante o si sceglie di fare il giudice requirente (PM).

Un ultimo quesito degno di nota è quello che propone l’abolizione della custodia cautelare: si va in carcere solo dopo sentenza definitiva.

Come si vede sono quesiti che affrontano questioni che vengono periodicamente affrontate da quasi tutti gli esponenti politici. Il problema, ed è forse proprio per questo che non hanno visto una larga adesione, sta nel fatto che la giustizia è un tema talmente delicato che intervenire senza una visione complessiva non può far altro che danni.

Questi referendum, se la Corte Costituzionale gli avesse ammessi e se avessero raggiunto il quorum, non avrebbero fatto altro che creare lacune normative gigantesche. Tolta la custodia cautelare, come impedire che un imputato scappi? Introdotta la responsabilità del magistrato, come essere sicuri che questo non si faccia condizionare nel giudizio?

Insomma, abolire tout court delle norme è sempre rischioso. Quando si tratta di giustizia lo è ancora di più.

Stroncati sul nascere i referendum dei Radicali

Profilo di Ivan Lagrosa

Nato nel 1994, studente di Economia e commercio, da sempre appassionato di giornalismo. Mi interesso principalmente di economia e di politica nazionale. Le mie passioni sono la musica, la scrittura e il nuoto.

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