Stropicciandomi gli occhi

Da Marcello89
Basta stropicciarsi gli occhi e tutto diventa più chiaro. Cambia il senso, all’improvviso, stravolge certezze che mai si sono dimostrate così instabili. E rivaluti quello che credevi di sapere già, che si deforma e poi riforma come argilla nelle mani delle consapevolezze che ogni nuovo giorno porta con sé. Stropicciandomi gli occhi e aprendoli davvero subito dopo, è come se avessi visto per la prima volta. Mi sono nascosta dietro un vetro da cui ho smascherato la realtà e le sue bugie, che continuavano a ripetermi di fidarmi con una sincerità che sembrava reale. E ho imparato che non ci conosciamo mai abbastanza finché non ci troviamo in condizioni estreme, perché è da quelle che viene fuori la parte migliore e peggiore di noi. A volte cerchiamo ragioni che non esistono ed esistono ragioni che non cerchiamo. Tentiamo di capire gli altri, ma siamo poco in grado persino di comprendere noi stessi, figuriamoci! Ho conosciuto persone che erano nascoste dietro una mia idea sbagliata. E ho fatto di tutto perché un’idea sbagliata di me mutasse in qualcosa che mi rappresenta davvero. Scavando nei cassetti dei ricordi, ho trovato amicizie ormai quasi dimenticate e ho capito che quelle possono finire, ma l’affetto, invece, può resistere al tempo, al vento, alla polvere, allo schianto. E non è vero che esiste una soluzione a tutto, ma spesso basta un pensiero positivo, anche uno soltanto, a risollevare ogni cosa. Perché, sì, il destino ci prende in giro, ma quello è il prezzo che, di tanto in tanto, bisogna pagare per le emozioni che ci regala, grazie alla sua spettacolare fantasia.
Ho imparato, poi, che non bisogna rimandare niente a domani, perché ogni ‘domani’ fa a scarica barile con un altro ‘domani’ e quello successivo potrebbe arrivare troppo tardi. Che il modo migliore per affrontare alcune paure è prenderla a ridere, perché forse l’allegria fa paura alla paura. Che ci sono silenzi che non riusciremo mai ad ascoltare e comportamenti che non riusciremo mai a tradurre perché, per quanto vogliamo, non saremo mai capaci di metterci completamente nei panni di qualcun altro. Distrattamente, poi, proprio dove e quando meno me l’aspettavo, ho capito veramente anche il senso dell’amore. Ma non l’amore pronunciato a parole e tanto decantato dai ragazzini di ogni età che lo confondono con le più svariate sensazioni. Mi riferisco all’amore vero, quello puro. Quello che è disposto a sopravvivere a tutto, a sopportare tutto. Quello di un marito che accarezza la sua donna che ormai non parla più, non mangia più, quasi non vive neanche più, consumata da una malattia che la divora giorno dopo giorno, fino a quando anche quegli occhi, unico comando che ancora le rimane, smetteranno di aprirsi. 
E lui, con costanza e premura, si prende cura di lei, come di un figlio appena nato, indifeso, e si riempie dei dettagli minuscoli che gli trasmette. Il suo sorriso è sfinito di dolore, ma sempre acceso di speranza, nonostante tutto. E di quel coraggio prego il Signore perché mi aiuti ad averne sempre almeno un po’. Ho capito, solo così, che ogni istante di questa vita è una lezione da imparare. E se, oltre ai libri, prestassimo più attenzione a chi e cosa ci circonda, capiremmo veramente cosa è davvero importante.

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