Magazine Cucina
Categoria antipasti sfiziosi, veloci e talmente ghiotti da provocare dipendenza. Questa golosità l’ho scoperta la scorsa estate a Lermoos. Piccoli strudel di pasta sfoglia con un ripieno di pomodoro, formaggio, speck e mais. Quando la mattina mi recavo dal fornaio ne prendevo sempre una buona scorta per i nostri pic-nic e le nostre merende durante le escursioni in montagna ma, anche come aperitivo sfizioso servito accompagnato da un buon calice di Zweigelt. Sono come le ciliegie! Uno tira l’altro! Io ve li propongo in versione finger food, arricchiti con speck ma nulla vi vieta di preparare un unico strudel da servire, una volta intiepidito, servito a fette.
Curiosità: lo speck appartiene all’Alto Adige esattamente come le montagne, le mele e il vino. Unico nella produzione e nel gusto, è un prosciutto crudo che con la sua affumicatura leggera e la sua stagionatura all’aria aperta è conosciuto dai buongustai di tutto il mondo. I primi documenti in cui si parla di “speck” risalgono al XVIII secolo. Tuttavia, anche se con nomi e definizioni differenti, esso compare nei registri contabili e nei regolamenti dei macellai già a partire dal 1200. Il termine deriva dal medio alto tedesco “spec” e dall’alto tedesco “spek”, che significa “spesso, grasso”. Inizialmente lo speck veniva prodotto dai contadini in Alto Adige per la necessità di conservare la carne ed era destinato al consumo familiare. Grazie alla produzione di speck, era possibile conservare tutto l’anno la carne dei maiali che venivano uccisi durante il periodo natalizio. Lo speck nasce dall’unione dei due metodi per la conservazione della carne: la stagionatura, come per il prosciutto crudo, usata di solito nell’area mediterranea e l’affumicatura, tipica del Nord-Europa. Così l’Alto Adige ha creato un prodotto tipico, inconfondibile nella produzione e nel gusto, prodotto secondo la tradizionale regola “poco sale, poco fumo e tanta aria”. Lo speck vive grazie all’esperienza e all’intuizione dei contadini altoatesini e alla loro passione per il proprio prodotto. Alla base vi è un segreto gelosamente custodito, una ricetta che nella storia dell’Alto Adige, si tramanda di generazione in generazione. Ancora oggi ciò che rende speciale lo speck sono le antiche ricette degli avi, tramandate da oltre 100 anni” (tratto dal sito Speck.it)
Strudel di Pizza
Ingredienti
1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
80 gr speck (per l’Antro Speck Alto Adige Igp)
1 cucchiaio di mais
1 mozzarella
200 gr di passata di pomodoro (per l’Antro Polpa di Pomodoro Finissima Mutti)
Un pizzico di sale
Origano (per l’Antro Cannamela)
Parmigiano grattugiato
Preparazione
Preriscaldare il forno a 190°. Tritare la mozzarella e lasciarla in uno scolapasta per farle perdere il liquido in eccesso. Tritare lo speck. Condire la passata di pomodoro con sale e origano. Srotolare la pasta sfoglia e tagliarla in 3 rettangoli (se volete uno strudel invece unico lasciatela intera). Distribuire su ogni rettangolo la salsa di pomodoro (avendo cura di lasciare 1 cm dal bordo), poi la mozzarella, lo speck e il mais. Chiudere gli strudel ripiegando verso il centro i due bordi laterali più lunghi avendo cura di sigillarli bene facendo pressione con le dita, sigillare poi le estremità. Riporli su una teglia foderata di carta forno. Spennellarli con un velo di olio extravergine d’oliva, con un coltello affilato praticare dei piccoli tagli diagonali (di circa 3 cm) sulla superficie. Spolverare di parmigiano e origano e infornare per circa 15 minuti o sino a doratura. Servire tiepidi (ma sono buoni anche a temperatura ambiente).
Abbinamento consigliato: la preparazione di oggi si denota per una spiccata sapidità e aromaticità dello speck, per una moderata tendenza dolce (mais, pasta sfoglia, mozzarella) e grassezza (pasta sfoglia, formaggi), e una lieve untuosità (pasta sfoglia e olio). In abbinamento propongo un vino rosso che è solito accompagnarmi negli aperitivi tirolesi; lo Zweigelt. Un vino che deriva dall’omonimo vitigno che è il più diffuso nella Bassa Austria, dal colore rosso rubino lucente, al naso presenta delicati sentori di ciliegie e frutti di bosco. Al palato risulta di buona freschezza, sapidità e morbidezza con tannini piacevoli e delicati.
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