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Studenti a Taiwan protestano per accordo con la Cina

Creato il 25 marzo 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online
Studenti a Taiwan protestano per accordo con la Cina mar 25, 2014    Scritto da Adriana Bianco    Asia, Attualità, Mondo 0

Studenti a Taiwan protestano per accordo con la Cina

Il 16 Marzo migliaia di studenti hanno occupato la camera legislativa di Taipei, la capitale dell’isola di Taiwan. Gli studenti si sono riuniti per protestare contro un nuovo accordo commerciale con la Cina. Il patto, noto come Cross-Strait Trade Agreement, è un accordo di reciproca apertura agli investimenti tra i due paesi, ma il timore di fondo legato alle proteste non è di carattere commerciale, bensì politico. Gli studenti, infatti, sono preoccupati per la crescente influenza della super potenza sull’isola; Taiwan è una Regione Amministrativa Speciale Cinese, ha un governo autonomo, ma si definisce comunque parte della Repubblica Popolare Cinese.
Gli oppositori dell’accordo commerciale portano avanti la protesta da più di una settimana ormai, convinti che possa danneggiare l’economia di Taiwan, il loro sistema democratico e la sicurezza nazionale.
La polizia ha risposto alle proteste usando cannoni ad acqua ad alta pressione per disperdere i dimostranti e si contano già 150 feriti e 60 arrestati.
Un procuratore di Taiwan, Richard Chiou-yuan Lu, ha spiegato in un articolo, già virale sui social network, la ragione dietro le dimensioni della protesta.
Il patto in sé garantisce un’apertura reciproca agli investimenti nel settore dei servizi, il che significa in pratica più posti di lavoro a Taiwan finanziati da Pechino e viceversa.
Questo non sarebbe un problema, spiega il dott. Lu, se non fosse che il partner in questione è la Cina, l’arci-nemico di Taiwan. Se si trattasse di qualunque altro paese, l’accordo avrebbe una risonanza prettamente commerciale e i due paesi si tratterebbero da pari.
Invece è sotto gli occhi di tutti, spiega il dott. Lu, che le mire espansionistiche della Cina vanno oltre gli investimenti in alberghi e ospedali; l’intenzione è quella di influenzare l’agenda politica di Taiwan attraverso gli affari e inglobare lentamente l’isola.
In sintesi, gli studenti vorrebbero che il presidente, Ma Ying-jeo, strappasse l’accordo perché “Taiwan ha paura della Cina. Ha davvero paura.”


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