Loano-Sono tornate da Palermo le ragazze loanesi che hanno preso parte alle manifestazioni per il 22esimo anniversario della strage di Capaci. Serena Ferrua, Alessia Lo Cicero, Giulia Luciano e Virginia Robecchi erano accompagnate dalle docenti Rosa Rita Daros ed Emilia Barusso. Per il secondo anno consecutivo infatti gli studenti del “Falcone” di Loano hanno vinto il concorso nazionale studentesco bandito dalla Fondazione Falcone ed ottenuto il privilegio di poter partecipare alle celebrazioni ufficiali per ricordare non solo quel triste evento, ma anche le illustri figure Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La delegazione loanese è arrivata mercoledì a Civitavecchia dove si è imbarcati sulla celebre “ Nave della legalità” che ha fatto rotta nella notte su Palermo insieme ad altri 1.500 fra studenti ed insegnanti.
Per due giorni interi il capoluogo siciliano ha ricordato, con tutta una serie di iniziative, i due magistrati uccisi a 57 giorni di distanza l’uno dall’altro. Alla partenza da Civitavecchia i ragazzi hanno anche ricevuto il saluto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il progetto è stato realizzato dalla classe a classe IV A Turistico, coordinata dalla professoressa Perata, referente dell’Istituto per la Legalità. I ragazzi hanno vinto il concorso della Fondazione grazie ad un lavoro sul tema “Legalità e cittadinanza economica” dedicato al fenomeno della contraffazione in Liguria. Gli allievi hanno lavorato su documenti istituzionali, su dati e statistiche relativi alla Liguria, intervistato il Comandante della Guardia di Finanza di Finale Ligure e collegato l’attività criminale della contraffazione alla pratica del lavoro nero, all’evasione fiscale, al riciclaggio, mettendo in evidenza il ruolo delle mafie nell’economia. “ Ci tenevamo molto a partecipare al concorso – dice la Dirigente scolastica professoressa Ivana Mandraccia- e questo risultato ci ha riempito di soddisfazione perché dimostra che la scuola continua ad impegnarsi nella sua finalità di diffondere la cultura della legalità in tutti i suoi aspetti. Per fare ciò c’è bisogno della memoria, della conoscenza dell’esempio di Falcone, di Borsellino, degli uomini e delle donne delle scorte, di tutte le vittime della criminalità organizzata. Insieme per non dimenticare dunque, come suggerisce lo slogan della manifestazione di quest’anno”.
CLAUDIO ALMANZI