Vivo in Brasile da alcuni anni, ma ci sono alcune cose che proprio non riesco a capire e che in qualche modo mi sconcertano. Una di queste è la scuola e il metodo di insegnamento.
Qualche giorno fa si è svolto qui in Brasile un esame dell’Enem (Exame Nacional do Ensino Médio) sulla lingua portoghese. Il tema era “Os movimentos imigratórios para o Brasil no século XXI”. Innumerevoli furono gli errori di ortografia. Moltissimi studenti non sapevano come scrivere il plurale di alcuni termini o sbagliavano i verbi. Tengo a precisare che l’Enem è un esame realizzato dal Ministero dell’Educazione del Brasile e serve per valutare la preparazione degli studenti che desiderano entrare in una università o scuola superiore.
Ora, il problema non è tanto l’errore di grammatica in sé stesso. Tutti noi, in qualche modo, commettiamo errori “venali” di ortografia e pochi sanno coniugare perfettamente i verbi. Io per primo commetto molti errori, ma io ho fatto solo la Terza Media, e sto parlando di una cosa che feci 37 anni fa. Ma questi invece sono studenti che stanno andando a scuola e che pensano di fare l’università, quindi dovrebbero essere più preparati di quanto lo sono io. E posso capire che una persona non sappia, per esempio, il Participio Passato del verbo “nuocere”, ma che uno studente brasiliano non sappia dove mettere l’accento nella parola “saúde” mi sembra eccessivo. Non che la cosa mi possa meravigliare. Non voglio entrare nel personale ma potrei fare esempi di famigliari che fanno di peggio. Però questa mancanza di nozioni basilari è allucinante.
Ma come dicevo, il problema non sono gli errori, ma il fatto che, pur commettendo tali inesattezze, questi studenti hanno ricevuto ugualmente una nota abbastanza alta. Alcuni poi sono stati anche “creativi”: uno studente ha scritto la ricetta del “miojo” (una specie di pasta istantanea); un altro ha scritto l’inno del Palmeiras (squadra di calcio); e tutto questo quando il tema, torno a dire, era sui movimenti immigratori del Brasile. Secondo chi ha valutato la prova del palmeriense, "Retirando-se do texto os trechos do hino transcrito pelo participante, ainda restaram ideias e argumentos aproveitáveis ao desenvolvimento do tema". Stessa cosa per quanto riguarda la ricetta del miojo. Quindi secondo questi grandi esperti, io posso scrivere un testo sulla scuola, e poi dare la ricetta della carbonara!
Ma non dobbiamo meravigliarci più di tanto.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha approvato martedì scorso (19) la proposta del Conselho Nacional de Educação (CNE) in base al quale le scuole brasiliane, pubbliche e private, dovranno dare priorità alla realizzazione dei 200 giorni di scuola durante i mondiali di calcio.
“Os sistemas de ensino deverão ajustar os calendários escolares de forma que as férias escolares decorrentes do encerramento das atividades letivas do primeiro semestre do ano abranjam todo o período entre a abertura e o encerramento da Copa”.Questo cosa significa? Che la Coppa del Mondo, il calcio, è molto più importante dell’insegnamento. E quando un paese, quando proprio il Ministero dell’Educazione pensa queste cose, cosa ci si può aspettare dagli studenti. Se questi giovani saranno loro a far parte del “País do futuro”, mi domando quale futuro ci possa essere a queste condizioni.