Vi segnalo due articoli che mi danno ragione
Investire nel trasporto pubblico riduce le esternalità negative legate al traffico stradale.Secondo uno studio presentato qui, un aumento del 10% nella frequenza del servizio di trasporto pubblico su rotaia ha fatto diminuire, in Germania, del 4.6% gli incidenti, del 3.8% l’inquinamento da monossido di azoto, e del 4.6% la mortalità infantile. Per non parlare di altri vantaggi non considerati come riduzione del traffico, del rumore e dell’effetto serra. Inoltre, se la frequenza del servizio aumenta la gente effettivamente diminuisce l’uso dell’auto e della modo a favore del mezzo pubblico. Purtroppo non riesco a leggere l’articolo originale, e mi interesserebbe, perché nel riassunto si sostiene che i ‘cambiamenti positivi sono oscurati da tendenze negative’. Cioè? Una cosa molto frustrante è che ogni volta che viene presentato uno studio di qualsiasi tipo, è difficile esaminarlo per intero e bisogna fidarsi delle conclusioni dei suoi autori – a meno di non essere esperti del settore. Questo studio in particolare è ripreso da Paul Krugman, quindi mi fido.
Qui la versione integrale di uno studio sulla mobilità dei bambini in Italia. Qui un esperto fa il punto della situazione, sostenendo, sulla base dell’esperienza di questo interessante progetto, che i “bambini che vanno a scuola da soli sono più puntuali di quelli accompagnati. Significa che i bambini, anche piccoli, sono in grado di amministrare correttamente e responsabilmente il tempo… Ai bambini che si muovono da soli, contrariamente alle funeste previsioni dei loro genitori, non succede nulla, né rapimenti, né incidenti stradali, né violenze. Sono dati emersi da una indagine compiuta dalla Polizia municipale di Pesaro dopo otto anni di “a scuola da soli”, esperienza che a tutt’oggi oggi coinvolge 10 scuole della città e che muove più di 1000 bambini ogni giorno e tutti i giorni… I bambini che si muovono da soli nel quartiere rendono sicuro il quartiere. Sono dati emersi da un’analisi dell’assessorato sulla sicurezza della città di Buenos Aires che ha potuto affermare in un Convegno che nei quartieri dove si realizzava questa esperienza la criminalità urbana era diminuita per lo meno del 50%.”