Magazine Religione

Studio USA: chi frequenta la chiesa sperimenta miglior umore

Creato il 28 marzo 2012 da Uccronline

Studio USA: chi frequenta la chiesa sperimenta miglior umoreSu Livescience.com è stato pubblicato un articolo a firma Stephanie Pappas che riporta i dati di una recente analisi di Gallup, il cui risultato è che gli americani che regolarmente partecipano alle funzioni religiose sono più felici di quelli che non lo fanno. L’effetto è particolarmente elevato la domenica quando chi si reca in chiesa vede aumentare il suo buon umore, mentre chi frequenta meno lo vede diminuire.

L’analisi si è basata su 300.000 interviste raccolte nel 2011 e ha rilevato, su base giornaliera, che chi frequenta i riti della propria religione ha più emozioni positive e meno emozioni negative di chi invece frequenta molto meno. Per chi si reca in chiesa almeno una volta a settimana, ad esempio, riporta 3.36 emozioni positive e 0.85 emozioni negative al giorno, contro le 3.08 emozioni positive e le 1.04 emozioni negative di chi non vi si reca mai. La domenica è il giorno della settimana in cui il benessere dei praticanti e quello dei non praticanti diverge in modo significativo, con un netto incremento dei praticanti e una netta deflessione dei non praticanti. Questa ulteriore differenza si può forse spiegare perché «alcuni americani laici cominciano a temere il ritorno al lavoro del lunedì o limitare le loro attività sociali o di svago domenicale per preparare l’inizio della settimana lavorativa», spiegano i ricercatori.

 

Qui sotto il confronto tra benessere e partecipazione in chiesa

Studio USA: chi frequenta la chiesa sperimenta miglior umore

Qui sotto il confronto tra malessere e partecipazione in chiesa

Studio USA: chi frequenta la chiesa sperimenta miglior umore

Sul sito di Gallup viene citato Daniel Kahneman, il quale scrive che tutto ciò «suggerisce che il numero amicizie dei fedeli praticanti spiega la soddisfazione di vita più elevata tra di loro. Inoltre, la ricerca ha scoperto che l’amicizia in chiesa è più fortemente correlata con la soddisfazione di vita per amicizie in altri contesti, come ad esempio sul posto di lavoro o in eventi culturali». Diversi studi precedenti hanno già messo in evidenza un collegamento tra l’essere religiosi e l’essere felici, proprio su UCCR esiste un lungo elenco di studi di questo genere.

Davide Galati


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog