Studio USA: il sacerdozio è l’occupazione che rende più felici

Creato il 06 dicembre 2011 da Uccronline

Tra le molteplici curiosità che si possono trovare nel web, una merita certamente di essere menzionata. Il tutto nasce da una domanda: “Ci può essere una relazione tra felicità e lavoro?”, la quale ha fatto si che la National Organization for Research presso l’University of Chicago si mettesse all’opera per stilare una sorta di classifica in cui si identificano le occupazioni che rendono più felici e quelle che invece, hanno il rendimento opposto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Forbes.

Qualcuno ha definito questi risultati come sorprendenti, io sinceramente non mi sento di dare questo giudizio. E il motivo è semplice se si considera che la caratteristica comune delle occupazioni che rendono felici è il donarsi agli altri. Le dichiarazioni degli intervistati, infatti tengono tutte ad esaltare quanto renda felici l’interazione sociale e l’aiuto delle persone. E’ così che ovviamente, troviamo al primo posto il sacerdote (“i meno mondani sono segnalati per essere i più felici di tutti”, si dice sulla celebre rivista statunitense) seguito dai vigili del fuoco, fisioterapisti, scrittori, insegnanti, artisti, psicologi ecc.. La caratteristica comune dei mestieri che, al contrario di quelli sopra, causano insoddisfazione sono invece quelli che coinvolgono meno relazioni umane: il manager, il macchinista, i tecnici elettronici ecc..

Un’altra domanda che sorge è questa: “Perché i lavori con una paga più bassa rendono più felici degli altri?”. Ci ha pensato Todd May a rispondere, sostenendo sul New York Times che “la persona che vive la vita vuole essere impegnato da essa, una vita di impegno per le cause più degne – come dare cibo e vestiario ai poveri o soccorrere i malati – si riempie di significato”.

L’uomo, dunque ha bisogno di certezze e di significati autentici che possano giustificare la propria occupazione nella vita, che possano dare un senso alla vita stessa. Non c’è maggior realizzazione di ciò che nel ministero sacerdotale, in cui l’uomo con la vera vocazione si sente amato, protetto, figlio dell’unico Padre che ama tutti indistintamente; ma ciò avviene anche quando si opera il bene mettendosi a disposizione degli altri, senza differenze.

Antonio Ballarò
(www.noicattolici.altervista.org)


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