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Stuzzicati dal design, la mia ricetta

Creato il 25 luglio 2012 da Adele Rotella (www.adelerotella.com)

Stuzzicati dal design, la mia ricetta

Eccola qui la copertina del secondo libro della collana Le ricette dei designer (del primo già ne avevamo parlato qui), un progetto nato dalla collaborazione tra Ottagono e Gaggenau e dal successo del libro omonimo, vincitore del Premio Bancarella Cucina 2010.

70 sfiziose ricette per antipasti e stuzzichini proposte da altrettanti designers e accompagnate da originali illustrazioni, saranno un’ottima lettura per rilassarvi in vacanza o trovare idee per le vostre cene con amici!

Dopo la ricetta con le verdure ecco la mia proposta di stuzzichini.

Stuzzicati dal design, la mia ricetta

 

A TARALLUCCI E VINO

Umili ed evergreen i taralli sono gli stuzzichini della tradizione più popolari ed apprezzati: preparati originariamente con gli avanzi dell’impasto del pane, divennero un alimento nutriente e goloso da consumare in strada o nelle osterie, insieme a grandi quantità di vino.

I taralli sono protagonisti di molti proverbi e modi di dire: ‘a Tarallucci e Vino’, nella sua eccezione positiva, ha il significato di chiudere una questione in maniera amichevole, quindi quale stuzzichino migliore da offrire per rinsaldare un’amicizia o per una serata informale?

I più famosi sono i tarallucci pugliesi ma io voglio portarvi nel mondo dei taralli napoletani, i cosiddetti ‘nzogna e pepe, più grossi e rustici, preparati con pepe, sugna e mandorle. Il loro carattere nasce proprio da questi ingredienti: le mandorle, che contrastano in una preparazione salata, e la sugna (grasso di maiale), le cui caratteristiche lo rendono insostituibile con altri condimenti.

Essendo un alimento lievitato la sua preparazione è un po’ lunga, ma ne vale sempre la pena. Un suggerimento: una volta preparati teneteli in caldo (o riscaldateli) fino al momento di servirli e gustateli con birra fredda o vino fresco e leggero e tutto finirà ‘a Tarallucci e Vino’!

 

Ingredienti (per 25 pezzi circa)

610 g di farina | 240 g di sugna | 200 g di mandorle non pelate | 15 g di lievito di birra | Sale | Pepe | Zucchero | Acqua

 

Preparazione

La sera prima di gustare i vostri taralli preparate un lievitino impastando 160 g di farina con il lievito sciolto in 80 g di acqua tiepida, poi riponete il panetto in una ciotola coperta di pellicola e aspettate che lieviti per almeno 12 ore.

Finita l’attesa impastate il lievitino con 450 g di farina, la sugna, 180 g di acqua, 2 cucchiaini da the di sale, 1 di zucchero e 3 o 4 di pepe. Coprite con un panno e attendete 1 ora.

Staccate dei piccoli pezzi di impasto e ricavatene dei cilindri spessi 1 cm e lunghi 30, piegate in due e attorcigliate a formare una treccia. Create una ciambella e sistematela in una teglia rivestita di carta da forno, poi inserite le mandorle tra gli intrecci (3/4 per tarallo) e attendete ancora 1/2 ora.

E’ il momento di cuocere i vostri taralli: circa 50’ in forno ventilato preriscaldato a 180°.


Vino in abbinamento

Per tradizione questi taralli sono abbinati alla birra ma vi consiglio di provare anche con un Gragnano DOC.

 

In alternativa

Se i tempi di attesa sono troppo lunghi vi suggerisco di acquistare i taralli da Leopoldo (Via Toledo 8, Napoli) oppure in uno dei tanti chioschetti che si trovano passeggiando sul lungomare di Mergellina.

adelerotella Adele Rotella


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