Geyger di vapori d’acqua sulla superficie di Encelado. Credit:i NASA/JPL.
Insieme al satellite di Giove Europa, la luna di Saturno Encelado è diventata uno dei posti più affascinanti del Sistema Solare e il primo target nella ricerca di vita extraterrestre.
Il suo aspetto esteriore è quello di un piccolo mondo congelato, ma ha mostrato delle sorprese quando la sonda Cassini della NASA ha avuto un avvicinamento (in inglese close-up) col satellite: enormi geyger di vapore acqueo che eruttano dal suo Polo Sud. Le impicazioni sono importanti e fanno riflettere: Encelado, come Europa, può avere un oceano di acqua liquida sotto la sua superficie. A differenza di Europa, tuttavia, l’acqua apparentemente sarebbe in grado di risalire fino alla superficie attraverso delle fessure, fino a formare dei getti giganti nello spazio esterno.
Ora un nuovo progetto è stato promosso dal Centro Aerospaziale Tedesco, Enceladus Explorer, lanciato il 22 febbraio 2012, in un tentativo di rispondere alla domanda se ci potrebbe essere vita su (o meglio, dentro) la superficie di Encelado. Il progetto getta le basi per una nuova ambiziosa missione che viene proposta per il prossimo futuro.
Cassini ha potuto osservare alcuni dei pennacchi in modo diretto durante uno dei suoi avvicinamenti al satellite, rivelandone un contenuto di vapore acqueo, particelle di ghiaccio e molecole organiche. Se provenisse da un serbatoio di acqua nel sottosuolo, come ora viene ritenuto probabile dalla maggioranza dei ricercatori coinvolti, allora questo indicherebbe un ambiente ideale per la formazione di vita. Gli ingredienti necessari per la vita, almeno per come noi la conosciamo, ci sono tutti: acqua, calore e mteriale organico. Le stesse fessure generano molto più calore di quello che si trova nella superficie circostante, suggerendo che le condizioni al di sotto della superficie sono molto più calde. Forse non è così caldo di per sé, ma abbastanza caldo lo è, forse anche per la presenza di sali, come negli oceani terrestri, utili per mantenere l’acqua allo stato liquido.
Ma qual è il modo migliore per cercare le prove della vita? Delle possibili missioni e dei programmi per future missioni sono già stati proposti per osservare e analizzare i getti che vanno a finire nello spazio, ma con strumenti che siano in grado di trovare la vita stessa, quello che Cassini non può trovare. Questa pare essere la migliore idea, dato che l’acqua viene gettata nello spazio esterno, e quindi si eviterebbe di perforare il ghiaccio del sottosuolo. Il progetto Enceladus Explorer si propone di fare proprio questo: la logica è che ogni microrganismo che si trovi in acqua potrebbe facilmente venir distrutto dalla forza di espulsione della fessura. Allora qual è il modo migliore per analizzare l’acqua stessa?
Enceladus Explorer potrebbe essere una stazione base sulla superficie vicina ad una delle fessure; una sonda di perforazione del ghiaccio, chiamata IceMole, sarebbe in grado di farsi strada attraverso la crosta di ghiaccio ad una profondità di 100-200 metri fino a raggiungere un serbatoio d’acqua (allo stato liquido). Sarebbe in grado di ottenere dei campioni di acqua e di esaminarli in situ per le eventuali tracce di microrganismi. Disponendo di un sistema GPS, oppure con dei punti di riferimento esterni, la sonda potrebbe funzionare autonomamente trovando la sua strada attraverso il ghiaccio d’acqua sotto la superficie.
L’IceMole è già in fase di test sulla Terra, ed è riuscito a perforare la crosta ghiacciata e a farsi strada attraverso il ghiaccio del Ghiacciaio Morteratsch in Svizzera. Il prossimo esperimento sarà la perforazione del ghiaccio in Antartide, campionando l’acqua che si trova allo stato incontaminato in un lago sotteraneo sotto il ghiaccio, proprio come le condizioni trovate su Encelado.
Non vi è alcuna data in programma per una missione, soprattutto in considerazione dei bilanci attuali, ma il progetto Enceladus Explorer ha già dimostrato che sicuramente da un punto di vista tecnologico esso sarebbe fattibile e potrebbe fornire uno sguardo incredibile a un ambiente nel Sistema Solare che è sorprendentemente simile alla Terra anche se al tempo stesso completamente estraneo ad esso.
Fonte Universe Today – Exciting New ‘Enceladus Explorer’ Mission Proposed to Search for Life -
http://www.universetoday.com/93879/exciting-new-enceladus-explorer-mission-proposed-to-search-for-life/#more-93879
Sabrina