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Su Facebook l’educazione è vintage

Da Pamelaferrara @PamelaFerrara

educazioneL’educazione è passata di moda.
Qualche tempo fa ho conosciuto un tizio che, tra le prime cose che mi ha detto, si è lanciato in un “I miei genitori non mi hanno dato solo da mangiare ma mi hanno dato anche un’educazione”. Peccato che a pochi giorni di distanza mi abbia riattaccato il telefono in faccia perché non volevo fare quello che voleva lui (e che nessuno mi faccia domande in proposito, per carità).

Ultimamente ho avuto una pessima idea: creare alcune immagini con nomi maschili e femminili che ho messo su Facebook e che parecchie persone hanno condiviso.

A leggere i commenti non ci si crede: “Fai Gemma!!!”; “Fai Rocco subito ne ho bisogno capitoooooo?”; “Del mio nome non mi piace l’immagine fammela con una rosa sfumata giallo-rossa”; “Adesso voglio metterti alla prova vediamo se aggiungi il nome Annibale”; “Era ovvio ke il nome Italo non ci fosse!! Quando si fanno le cose o le si fanno bene oppure nn si spreca del tempo inutile!!”.
Ad una tizia, che mi ha detto cosa fare in maniera perentoria, ho risposto che magari sarebbe più educato chiedere “per favore” invece di dare ordini. Mi ha risposto: “Beh è uguale no?”.

Il problema è che, su Facebook, sembra essere uguale davvero. Il rapporto tra le persone è talmente diretto, immediato e allo stesso tempo conciso che le squisitezze formalistiche sembrano essere diventate un difetto, una carenza.

Roba da mandare tutti, cortesemente, a quel paese.


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