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Su idee e parole

Creato il 05 giugno 2015 da Alby87

L’inganno più antico e duro a morire della filosofia è anche quello su cui si fonda il 90% di essa, a partire da Platone stesso: pensare che esistano le idee, ovvero che l’idea sia un “contenuto mentale” ossia un “contenuto cerebrale” determinato.
Ma non essendo il cervello un contenitore, esso non può avere contenuti. Può avere, al più, stati funzionali (parzialmente) riproducibili.

La parola non trasmette contenuti, appunto perché non ci sono contenuti, e l’idea non è un contenuto, appunto perché non ci sono contenuti. C’è solo uno stato fisiologico, e l’atto della parola è una funzione di questo stato fisiologico che produce a sua volta una modificazione dello stato fisiologico di chi ascolta/legge la parola, producendo conseguentemente un’intesa fra i due organismi. L’intesa altro non è che una sinergia funzionale fra i due organismi, che grazie all’intesa iniziano ad agire come un organismo solo. La parola non ha contenuto più quanto non abbia contenuto una sinapsi che traduca lo stato eccitato di un neurone nello stato a sua volta eccitato (o, perché no?, anche inibito) di un’altro neurone.

Nessun contenuto c’è o è necessario nella parola o nella comunicazione. Quando parliamo di contenuti in termini di “idee”, in realtà stiamo adoperando una raffinata e complessa metafora, una finzione poetica, una facilitazione alla comunicazione. Alla fine, ciò che conta è arrivare ad un’intesa; ragionare in termini di “significati” e “idee” aiuta ad intendersi. Ma se ci dimentichiamo della natura metaforica di questo modo di esprimersi, dall’intesa essi possono tranquillamente allontanarci.

Non possiamo dimenticarci di tutte le straordinarie proprietà che il pensiero astratto, ovvero il pensare per “idee” che producono parole, possiede. Esso dà vita ad intese estremamente complesse, creando perfino quell’intesa straordinaria e quasi illimitata nel tempo e nello spazio che chiamiamo “cultura”. Ma se iniziamo a pensare che le idee siano immortali, o anche solo che esse possano essere fissate su carta o video, la dura realtà che a distanza di qualche anno o di qualche metro tutti ci “fraintendono” ci scotterà pesantemente.

Ossequi.



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