I massmedia iniziano a fare uno strano effetto quando parlano della Regione Lombardia.
“Dio, come sono caduto in basso!”
Sembra che Formigoni cada perché litiga con la Lega. Ma chi ha seguito le vicende abbastanza da vicino, limitandosi ad apprendere anche solo le notizie di cronaca principali, eventualmente quelle legate alla vicende giudiziarie, avrà capito che il problema di Formigoni, Pdl e Lega non è la litigiosità, bensì la perdita clamorosa di consenso a causa di arresti, inchieste, indagini aperte, condanne. Sono quattordici i casi che coinvolgono direttamente assessori e consiglieri regionali. Oggi Roberto Formigoni ha dichiarato che il 25 ottobre si può sciogliere il consiglio regionale cambiando la legge elettorale lombarda. Sparirebbe il listino bloccato, e se non sparisce si vota lo stesso. “Entro Natale” ha aggiunto il “governatore”, come se la Befana potesse portargli altro che carbone.
Segue il Comunicato di Su la testa L’altra Lombardia
In Regione Lombardia malaffare, corruzione e totalitarismo dilagano. FERMIAMOLI!
Da anni denunciamo gli intrecci criminosi fra le politiche del centro-destra e la criminalità organizzata (n’drangheta in particolare) . L’ultimo arresto dell’assessore Zambetti per aver comprato voti da un clan della n’drangheta e il coinvolgimento dei massimi esponenti della Compagnia delle Opere di Bergamo nell’autorizzazione della discarica di amianto di Cappella Cantone dopo gli arresti di Nicoli Cristiani, ex assessore della giunta Formigoni, di Rotondaro uno dei massimi dirigenti dell’ARPA Lombardia e di Locatelli, il cavatore bergamasco che voleva realizzare l’affare milionario della discarica, confermano quanto sia infiltrata dal malaffare l’attuale giunta lombarda ed una parte del Consiglio regionale. Ben 14 fra assessori e consiglieri regionali sono stati o arrestati, o inquisiti o indagati. Si può affermare che è presente nell’ente Regione Lombardia una vera e propria associazione a delinquere.
Le tre indagini in corso in Lombardia su traffico di rifiuti illeciti, su n’drangheta e corruzione e su bancarotta e illeciti finanziari di varia natura hanno oggettivamente profondi legami tra loro (discariche, corruzione ecc…), i politici coinvolti ricoprivano, quasi sempre, in tempi diversi gli stessi ruoli, la n’drangheta aleggia su ogni operazione come risulta dai verbali degli inquirenti. Una liaison azzurra (legame azzurro) unifica tutto questo: i politici indagati sono tutti uomini direttamente o indirettamente legati a Formigoni. Tra l’altro non è da escludere che altri esponenti politici di Cremona e provincia potranno essere messi nell’immediato futuro nell’elenco degli inquisiti. E’ per questo che noi chiediamo le dimissioni di questo individuo (Formigoni) il quale non poteva non sapere, e se non sapeva era ed è inadeguato a rimanere al suo posto poiché rischierebbe di essere oggettivamente complice.
Formigoni e la sua cricca al governo da quasi 20 anni ha occupato in modo capillare tutti i luoghi di potere e sottopotere, collocando amici di partito, parenti e servi a vario titolo. Il tutto nella quasi totale mancanza di opposizione politica e sindacale. Sono aumentati i privilegi dei dirigenti della regione ( quasi tutti di comunione e liberazione e in gran parte inadeguati) e sono sensibilmente peggiorate le condizioni dei lavoratori dell’ente.
La sanità lombarda è diventata un feudo di Formigoni e della lega. I Tickets sanitari sono sensibilmente aumentati. La qualità delle cure sanitarie non è migliorata. Si sono privilegiate le strutture sanitarie private-convenzionate che hanno succhiato milioni di euro ai cittadini( vedi scandalo dell’ospedale S. Raffaele e della fondazione Maugeri). La rete dei trasporti dei lavoratori pendolari è pessima.
La corruzione è il dato preponderante di questa giunta di centro-destra che non tiene vergogna e copre la sua inadeguatezza e incapacità con l’arroganza volgare del suo presidente e dei suoi servi sciocchi. Formigoni e “compagnia” non vogliono mollare l’osso perché ci sono in gioco interessi milionari legati all’Expo 2015 e alle attività legate allo smaltimento dei rifiuti e dell’amianto in particolare. Ora BASTA, solo la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini può determinare e accelerare la cacciata di Formigoni e della sua cricca di fedelissimi. L’opposizione istituzionale non è sufficiente senza una costante mobilitazione di massa che ripristini in regione Lombardia almeno il minimo delle regole istituzionali.
Giovedì 18 ottobre ore 10.30 manifestazione a Cremona sotto la sede della Regione Lombardia in via Dante 136 per chiedere le dimissioni immediate di Formigoni
SU LA TESTA l’altra Lombardia
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