Spesso i clienti arrivano senza un'idea chiara, in molti, abituati al prodotto confezionato, si trovano spiazzati dinnanzi alla prospettiva di poter scegliere a tutto campo e non riescono a focalizzare le proprie necessità e richieste - ci racconta Giampiero - è una questione di abitudine, infatti, passato l'imbarazzo della scelta iniziale, segue l'entusiasmo di poter fare finalmente tutto ciò che si vuole.
L'Atelier di via Tessore è nato nel 2009, per iniziativa dell'Associazione Culturale Filo Conduttore, con lo scopo di valorizzare e promuovere sartoria, maglieria e tutto il "fatto a mano". La filosofia dell'Atelier è quella di "uscire" dall'isteria dello scintillante e frenetico mondo del fashion biz per concentrarsi sulle singole esigenze e su un concetto di Atelier all'antica, proprio come quelli che resero celebri sarte come Schiaparelli, Vionnet o Chanel e, proprio come gli atelier di una volta, via Tessore si presenta come uno spazio estremamente dinamico.
Atelier all'antica ma con un occhio al futuro, attento all'ecosostenibilità e all'utilizzo di fibre naturali; da qualche tempo sta portando avanti, in collaborazione con AssoCanapa, un progetto a sostegno dell'utilizzo della canapa, fibra tessile dalle molteplici qualità, che merita a pieno titolo di essere reintrodotta nei nostri guardaroba.
capi in maglia di Dina Lorenzon abito da sposa di Paola Paletto
La collaborazione con Assocanapa è iniziata nel 2009 e inizialmente prevedeva la realizzazione di alcuni abiti da esporre alle fiere ma, a poco a poco, la scelta della canapa ha preso piede ed è diventata uno dei cavalli di battaglia (ma non l'unico!) dell'Atelier, tanto che proprio un abito in canapa creato da Giampiero Capitani e dipinto a mano da Lorena Signori è stato esposto all'Expo Universale di Shangai come testimonianza dell'eccellenza italiana.
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Paola Paletto, Dina Lorenzon e Giampiero Capitani (Lapi sta facendo la foto?)