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Su Rennu Nuragico

Creato il 10 ottobre 2011 da Zfrantziscu
di Marcello CabrioluStato o organizzazione tribale? Come può un popolo, supposto come organizzato in tribù, essere capace di sferrare attacchi agli imperi per più di duecento anni?

Su Rennu Nuragico

Figura 1.Pugnaletti ad elsa gammata - bipenni e colombe divine - Museo
Archeologico di Cagliari

Leggendo tra le righe dei lavori relativi alla lingua sarda, tracciati dal Prof. Massimo Pittau, si è potuto individuare facilmente la composizione etnica dei gruppi umani presenti in Sardegna in epoca storica. Questa elaborazione è stata ampiamente supportata sia dall’epigrafia (es. nuraghe Aidu Entos di Mulargia) che dall’analisi relativa alla toponomastica sarda in piena concordanza con le fonti letterarie. L’elaborazione umana fatta dal prof. Pittau individua una cinquantina di populi e li distribuisce da nord a sud sul territorio insulare, con confini geografici molto precisi. Il prof. Raimondo Zucca, in un capitolo[1] pubblicato su “Storia della Sardegna Antica”, conferma la consistenza, durante l’epoca repubblicana e imperiale di Roma, dei gruppi umani e la localizzazione di ciascun populus. Un’altra traccia precisa è lasciata dalla letteratura classica, riportata dal prof. Giovanni Ugas[2], che individua la cinquantina di principi Tespiadi, come regnanti sugli altrettanti cantoni nuragici[3]. Questa divisione burocratica passa straordinariamente immutata e indenne attraverso i secoli tanto che la ritroviamo molto più tardi, in epoca giudicale, sotto un altro nome: curatorias[4], ovvero la definizione di aree amministrative sostanzialmente corrispondenti[5] ai cantoni nuragici.

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