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Subdola e costante diffusione di idee fasciste sul quotidiano la Provincia di Cremona (di L’altra Lombardia)

Creato il 20 giugno 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Fosse per i cremonesi, Matteotti è morto per niente, Gramsci poteva fare a meno di andare in prigione, e tanti dissidenti hanno perso la vita il lavoro, sono espatriati proprio senza motivo. cremona è ancora la città di Farinacci. c’è ancora chi a cremona esalta le glorie del Premio cremona in una città della Germania nazista. Il comune ha accelerato le pratiche per dare al più presto una sede in centro a casa pound e il Pd, grosso partito alleato al Pdl, non dice nulla. Gli antifascisti sono tra i cittadini e nelle associazioni. Giorgio Ribodi (L’altra Lombardia) protesta contro il bombardamento quotidiano della propaganda fascista sul giornale La Provincia. Qualcuno lo seguirà? Riboldi ha pubblicato gli indirizzi email del giornale e del direttore. Protestare per il rispetto della costituzione italiana è qualcosa di eminentemente civile.

 

Abbiamo aspettato ad intervenire su questo argomento, perché speravamo che il direttore della Provincia di Cremona ( unico quotidiano locale cartaceo) si accorgesse da solo ( o qualcuno glielo suggerisse) che pubblicando quasi quotidianamente fra le lettere al direttore quelle di alcuni residui ignoranti (in senso latino di non conoscere) della storia ( individui che si firmano Pedrini, Fedeli e altri) si prestava e si presta non solo ad una subdola,e manipolatoria operazione di diffusione di idee fasciste, ma rischia di violare le norme fondamentali che il nostro paese si è dato dopo la resistenza antifascista e dopo la fine della seconda guerra mondiale in cui il fascismo assassino ci ha trascinato. Scandalose sono le lettere e i rispettivi titoli (a proposito i titoli li inventa Zanolli o chi altro?) pubblicate il 10 e il 19 giugno, in cui, tra gli altri deliri, si insultano i partigiani e gli eserciti USA e Sovietici, che vengono accusati di aver compiuto più crimini dei nazisti. A parte queste valutazioni menzognere e da psicopatici, la cui responsabilità è esclusiva degli individui( ? ) che le hanno “pensate”, appare gravissima l’assoluta assenza di qualsivoglia presa di distanza da parte del direttore o almeno di una parte della redazione.

La Redazione batta un colpo e si dissoci da questa, che ormai ha assunto il tono di una campagna revisionista contro le evidenze e la realtà storica. Ricordiamo al suddetto direttore che la Costituzione repubblicana e antifascista impedisce non solo la ricostituzione e l’esaltazione del partito fascista e di tutti i movimenti che si richiamano ad esso e al razzismo, ma proibisce anche la propaganda, i riti, i miti e i simboli che si richiamano al fascismo stesso. La Costituzione è stata inoltre rafforzata da altri provvedimenti legislativi come la legge Scelba e la più recente legge Mancino che sanciscono entrambe quanto contenuto nella Costituzione e stabiliscono (legge Mancino) la messa fuori legge di alcuni gruppi neofascisti (come ordine nero e ordine nuovo). Non solo, il suddetto giornale, permettendo la pubblicazione di questo pattume della storia consente, fra l’altro, l’esaltazione della repubblica sociale di Salò, i cui militari si resero oggettivamente e in molti casi anche soggettivamente, responsabili, insieme alle criminali SS di genocidi di massa , di torture e delazioni ( es. S.Anna di Stazzema, Marzabotto dove vennero trucidate migliaia di persone, ecc. ecc. ). E, per giustificarsi, non ci si venga a dire che la volontà di pubblicare queste lettere si inserisce in una scelta democratica di libertà di stampa e di rispetto delle opinioni altrui.

Il fascismo non è un’opinione, ma un crimine. Questa di Zanolli non è esercizio libertà di stampa, ma rischia di divenire apologia di un’ideologia ormai condannata dalla storia e messa anche fuori legge. Tra l’altro è inspiegabile ( anzi forse lo è) come il suddetto quotidiano insista a pubblicare note, lettere e notizie su organismi come Forza nuova e casa Pound che più volte sono stati coinvolti in episodi di violenza e in alcuni casi alcuni suoi militanti condannati per violazione di quelle norme anti-fasciste, di cui si parlava prima. E non ci si venga a dire che il suddetto giornale ogni tanto pubblica anche comunicati di forze di estrema sinistra e comuniste. Qui non si tratta di par-condicio, perché fin ora e sino a prova contraria l’estrema sinistra e i comunisti non sono fuori legge.. Con i fascisti e i loro manutengoli fastidiosi ed impotenti, il rapporto termina con la RESISTENZA e con il 25 aprile 1945.

Per SU LA TESTA l’altra Lombardia Giorgio Riboldi ( studioso della destra radicale e neo-fascista)

Milano 20 giugno 2013

I contatti del direttore e del quotidiano sono:

[email protected]

[email protected]

[email protected]

 


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