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SubUrbia fu un macigno. Arrivò all'improvviso in quel particolare momento della vita dove ci si sveglia dall'incoscienza infantile e ci si catapulta nel mondo vero. Era bastata un'estate e un passaggio repentino e velocissimo, e senza intermezzi, da Topolino a Dylan Dog. Avevo realizzato, praticamente dall'oggi al domani, che il mondo faceva schifo e che le uniche persone (Jim Morrison e Kurt Cobain) che avrebbero meritato di vivere erano già morte. SubUrbia entrò nella mia vita in quel passaggio e io mi ritrovai senza via di scampo. Mi vedevo di lì a poco (facevo le medie ma già pensavo al post-Liceo) a bazzicare il parcheggio del drugstore tutta la notte come i protagonisti del film. Il dramma,poco dopo, si amplificò quando mi resi conto che di drugstore aperti tutta la notte non ce n'erano. Non c'era manco il drugstore. Dove vivevo io c'era l'alimentari o la Despar. Senza contare che mia madre mi avrebbe preso a calci se non rientravo ad un'orario decente. Caddi in depressione e decisi di raggomitolarmi nelle camice a quadri e nei jeans strappati con Kurt che urlava Rape me nelle orecchie. Come per i ragazzi di SubUrbia mi sentivo incastrato. Non lo ero, sia ben chiaro, ma la sensazione era quella. Agivo per empatia e capivo benissimo il loro stato d'animo e la loro frustrazione di vivere in un buco di culo del Texas. Cazzo, io non potevo manco esternare la mia insoddisfazione alla vita in un parcheggio per tutta la notte! Loro si potevano ritenere anche fortunati. Con SubUrbia non attuai un'ossessione alla Clerks (i due film anche se su toni diversi, hanno tematiche molto simili) perché era un film per me intimista. Da momenti di solitudine. Poi arrivò il momento di varcare il cancello del Liceo e il primo anno passò e arrivò una nuova estate. Quell'estate trovammo il nostro muro del cazzeggio vicino a un simil-drugstore (in realtà un Alimentari) aperto (quasi) tutta la notte... e non era per niente deprimente. Ok, forse un po' lo era ma almeno avevamo anche noi il nostro angolo. Imdb
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