Questo pomeriggio, appena messa a ninna la mia bambina mi sono fatta un caffè, concessa un pezzetto di cioccolato (tanto non lo saprà nessuno), pulita per bene gli occhiali da vista, schioccato le dita delle mani e mi sono detta pronta a lavorare. E invece no! Ho girovagato un pochetto sui social. Maledetti siano i social: in pochi minuti ho visto un tizio che nemmeno conosco presentare il suo libro in una libreria straf... bella, una ragazza che si vantava di un suo post diventato articolo per Pepe&Sale, il nuovo ebook di tizio, il nuovo sito di Caio. E le domande spuntano come funghi: Ma come diamine hanno fatto? Perché non ci ho pensato prima io? Perché non l'ho fatto io?
Hai mai sofferto di ammirazione eccessiva per il lavoro altrui che poi possiamo chiamare anche invidia nera o smania di confronto? Io sì.
Agli inizi della mia carriera social ne ho sofferto ma l'ho superata. Ora ti racconto come fare, perché anche se stai facendo la vaga o il vago, lo so perfettamente che quando il tuo peggior nemico pubblica di quel nuovo progettino niente male a cui ha dato vita rosichi... oh se rosichi.
Proprio ieri leggevo questo post: tre modi per allenare il cervello ad essere felici. Uno dei trucchetti per essere felici è quello di confrontarsi con gli altri, a patto che siano palesemente inferiori a noi. Ho chiuso la pagina e ho sorriso... vincere facile piace un po' a tutti, ma così è troppo facile e pure poco gratificante.
D'altronde l'invidia è una cosa naturale per chi ha un animo creativo e pensa sempre a come migliorarsi. I paragoni, specie oggi che tutti postiamo e condividiamo ogni cosa fatta a patto che sia venuta bene, sono all'ordine del giorno. Puoi decidere di rosicare dall'invidia o sfruttare al meglio il confronto. Sì certo che è possibile farlo.
Analizza il successo altrui
D'accordo quella ragazza è geniale: ha scritto quel romanzo, quel post, ha scattato quella foto, o ha disegnato quel sito che avresti voluto realizzare tu. Concediti cinque minuti per rosicare durante i quali guardi avidamente tutto quello che riguarda il progetto, leggi, fai una ricerchina veloce veloce online e poi curiosi sul suo profilo facebook tanto per mettere la ciliegina sulla torta.
Ora fai un bel respiro. Passata? Mettiamo sul tavolo tutto il rosicare e trasformiamolo in qualcosa di positivo. Iniziamo con alcune domande.
Cosa mi fa invidiare il lavoro della mia peggior competitor?
Pensaci bene, trova quello che di quel lavoro ti piace da morire e fissatelo come obiettivo per il futuro. Hai trovato un nuovo stimolo e dato concretezza ad un desiderio che prima non sapevi nemmeno d'avere! Niente male!
Cosa ha fatto per raggiungere quel successo?
Molto spesso l'invidia fa diventare cattivi: non tutti i successi altrui sono generati da botte di culo improvvise o fortuna bendata e sfacciata. Delle volte dietro ci sta molto, moltissimo lavoro. Sei disposto a seguire la medesima strada per raggiungere un successo simile? Se sì mettiti al lavoro altrimenti clicca su "Mi Piace", complimentati con la persona e tira dritto verso i tuoi veri obiettivi.
Il suo è davvero un successo?
Prima di farti il sangue amaro chiediti se quello che viene condiviso su ogni piattaforma presente nel globo sia realmente un successo. Delle volte il successo sui social si acquista con il denaro, le vendite di quell'ebook tanto raccontato non vanno poi così bene, e quell'articolo pubblicato sulla rivista patinata magari non è stato nemmeno retribuito. Sono dettagli da prendere in considerazione se voi un confronto sincero e produttivo. D'altronde come mi dice sempre mia nonna tutto quello che luccica non è necessariamente oro.
Di tanto in tanto è indispensabile, specie se al confronto non puoi rinunciare, una bella botta di autostima. Prima di scivolare nel rosicamento più nero pensa: quante belle cose ho fatto questo mese? Quante gratificazioni mi sono arrivate? Quanti clienti mi hanno fatto i complimenti? Quanti miei articoli sono stati condivisi anche in Corea del Nord? Impila i tuoi successi e goditeli un po', puoi anche condividerli, tanto per far rosicare gli altri.