Sta ottenendo ascolti record in America e si candida ad essere una delle serie di maggior successo di questa stagione televisiva: Empire, il nuovo drama targato Fox. La serie, già rinnovata per una seconda stagione, ha debuttato lo scorso 7 gennaio con 9,9 milioni di telespettatori, saliti a 10,2 milioni nel secondo episodio trasmesso il mercoledì successivo. Empire arriverà in Italia a marzo su Fox.
La giornalista Michela Tamburrino racconta oggi su La Stampa il successo di questa serie:
Le credenziali c’erano tutte per far sperare in un successo: attori da Oscar, produttori da Oscar, musiche da Oscar. Ma qui si è superata ogni aspettativa. Negli States Empire, un po’ musical, un po’ commedia e un po’ thriller, in un ambiente interamente afroamericano, è già cult alla seconda puntata con 10,2 milioni di telespettatori. Prodotta dal network Usa Fox, in Italia era stata programmata per giugno, ma visto l’incredibile riscontro si vedrà già dai primi di marzo sul canale Fox (Canale 112 di Sky) per dodici puntate.
La serie ne rimanda alla memoria un’altra, ambientata nel ricco mondo malfamato di colore, quel Power prodotto da Curtis James Jackson III, più noto con il nome da rapper di 50 Cent, presentato al Miptv di Cannes, anche quello calato in una realtà patinata e dalla doppia valenza. Qui la storia si ambienta tra l’upper class afroamericana di Filadelfia, case di design a abiti firmati, nella quale si muove una famiglia composta dal protagonista, re della black music, dal grande talento artistico ma dal passato di spacciatore e padre anaffettivo, dall’ex moglie appena uscita di galera (ha scontato parecchi anni pur di non tradire il marito) e che ora è pronta a riprendersi tutto con gli interessi, dai tre figli: un cinico affarista, un artista svaporato e un sensibile gay che imbarazza il padre.
Ma la sciagura è in agguato: una dottoressa, l’unica bianca tra i protagonisti, avverte il nostro capofamiglia d’essere malato di Sla, dunque a rischio paralisi nel giro di pochi anni. L’angoscia è una: a chi lasciare il suo regno, la casa discografica Empire Entertainment, gioia della sua vita? Allo spietato calcolatore che aspetta solo che gli altri due si massacrino? Al talentuoso musicista ma troppo fragile o allo stralunato artista playboy?
Nella descrizione dei personaggi c’è anche qualcosa di autobiografico. Dice il produttore Danny Strong: «C’è un flashback nel quale si vede il figlio gay bambino che si maschera per gioco da donna e il padre che lo butta nel secchio della spazzatura. Un trauma terribile. È esattamente quello che è successo a me. Non ho mai perdonato mio padre per questo».
Su questo dilemma ereditario si scatenerà una guerra senza quartiere all’interno della famiglia, ogni personaggio si scoprirà pronto a tutto pur di agguantare il potere. Le fotografie sono eccezionali, la musica originale del rapper Timothy «Timbaland» Mosley è molto coinvolgente. I produttori e ideatori, Lee Daniels (due candidature all’Oscar per Precious e The Butler), Danny Strong e il mitico Brian Grazer (Oscar per A Beautiful Mind) dicono: «Il mondo dell’hip hop era pronto ad avere una sua serie, carismatica, dinamica. Abbiamo pensato a Re Lear e a Il leone d’inverno, musicati e calati in una realtà nera in grande evoluzione».
I protagonisti sono tre candidati all’Oscar: Terrence Howard (Hustle), Taraji P. Henson (Il curioso caso di Benjamin Button) e Gabourey Sidibe (Precious). Tra le guest star, Cuba Gooding Jr., Naomi Campbell nel ruolo dell’ex fidanzata del figlio svaporato, Snoop Doggy Dog e Courtney Love, la vedova di Kurt Cobain.