Duri scontri si sono tenuti nella giornata di ieri, tra i ribelli e i governativi per il controllo di Malakal capitale dello stato dell’Upper Nile nel nord del paese.
Johnson Olony, comandante dei ribelli ha dichiarato il pieno controllo della città. Fonti locali hanno confermato i violenti combattimenti di domenica ma che i governativi continuano a mantenere alcune posizioni in città.
L’attacco si è prodotto dopo che sabato scorso sono falliti i colloqui di pace che si tenevano in Nairobi.
Le delegazioni avevano deciso di incontrasi separatamente con il presidente kenyano Uhuru Kenyatta. Ma al termine dei colloqui il portavoce dei ribelli Mabior Garag ha dichiarato che ancora una volta non si è arrivati ad un “accordo tangibile”.
Alle trattative, sostenute da una mediazione internazionale, partecipavano tre delegazioni: del governo del presidente Salva Kiir, dei ribelli di Machar e del gruppo di Amum, denominato G10 e formato da ex detenuti politici accusati di “tradimento” ma riammessi di recente ai vertici dell’Splm.
In diciotto mesi di conflitto sono stati firmati sette accordi di cessate il fuoco e tutti violati in poche ore. Dall’inizio dei combattimenti oltre due milioni di persone sono state costrette a lasciare le proprie case. Le vittime del conflitto, secondo l’Onu, sono state “decine di migliaia”.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)