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Sud Tirolo: una storia di marketing extra territoriale

Creato il 05 maggio 2010 da Vittoriobaroni

Sud Tirolo: una storia di marketing extra territorialeQuesta è una storia di marketing molto extra territoriale.

Vai in edicola, compri il giornale e trovi in allegato l’inserto di promozione turistica dell’Alto Adige/Südtirol (Corriere della Sera del 30 aprile 2010). Lo sfogli e lo sguardo cade su una piantina geografica dell’Italia posizionata in due pagine nella seconda e ultima di copertina.

Il sito della SMG  Südtirol Marketing Gesellschaft, cioè il braccio operativo per la promozione territoriale della Provincia Autonoma di Bolzano, scrive che lo speciale  è di 68 pagine con tiratura di 870.000 copie. La distribuzione è avvenuta in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio, Toscana e Veneto.

Nessun cenno alla nuova strategia di marketing extra territoriale.

Infatti, la piantina dell’Alto Adige, per dare più visibilità al territorio alto-atesino è stata allargata fino ad “annettere” un pezzo del Veneto (tutto il bellunese e parte del trevigiano) e mezzo Friuli. Secondo questa piantina l’Alto Adige considera già annesso il territorio bellunese?

Ma c’è un altro aspetto, certamente di secondaria importanza, che balza all’occhio. Si tratta del richiamo al km zero pubblicato nel titolo di pagina 27 (“trend: benessere a km zero”) e in apertura di pagina 54 (“chef a km zero”).

Fa piacere notare che una realtà così all’avanguardia nella promozione del proprio territorio (finanziata con ingenti fondi pubblici) ricorra a una terminologia come quella del km zero, promossa dal meno agevolato Veneto. Va ricordato infatti che l’idea del km zero è nata su proposta di Coldiretti Veneto e che è stata fatta propria nel 2008 dalla Regione Veneto con la prima legge del genere unica in Italia, la numero 7 del 25 agosto, perfezionata nel gennaio 2010.



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