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Sudafrica / Disordini e morti a pochi chilometri da Johannesburg /Il platino"insanguinato" della britannica Lonmin

Creato il 17 agosto 2012 da Marianna06

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Sono giorni e giorni, per non dire anni e anni (mezzo secolo fa io, ancora bambina, leggevo delle perquisizioni corporali ai lavoratori delle miniere d’oro e di  diamanti del Sudafrica),che sappiamo di condizioni di lavoro inumane e di paghe da fame per i minatori sudafricani.

Questa è la realtà autentica in Sudafrica,dei cui scontri con la polizia locale, sottolineati con eccessivo clamore ferragostano,  abbiamo avuto notizie ieri, e anche qualche giorno fa, sui nostri”media”, in un periodo, appunto come questo, in cui si è decisamente a corto di notizie.

Ma il problema esiste ed è abbastanza serio anche in molti  altri Stati africani come, ad esempio, lo Zambia o il Niger , i cui Governi hanno dato con estrema leggerezza concessioni minerarie ai cinesi in cambio di soldoni freschi e certi.

Per tacere del Congo, che è un mattatoio a cielo aperto.

Ritornando al Sudafrica si è sottolineato, da una parte e dalla parte opposta, la violenza dei minatori armati di bastoni e machete, inflessibili nella protesta, prontissimi allo scontro, che sarebbero stati feroci portatori di “morte”.

Si è detto inoltre dei poliziotti uccisi dalla folla impazzita nei giorni precedenti l’esplosione di rabbia di ieri.

Si è raccontato delle cariche della polizia, che avrebbero turbato, addirittura, i sonni di Jacob Zuma,il padre-padrone del Sudafrica, il quale sostiene paradossalmente, parlando con i “fidatissimi” suoi sgherri, che il concetto stesso di democrazia  è in pericolo ormai in Sudafrica. E che ha anche messo, subdolamente, l’accento sull’impotenza di riportare la calma nel contesto a meno che non si ricorra alla repressione.

Perché – rifletto sulle   di Zuma & compagni e mi chiedo – c’è mai stata  forse  o si può parlare seriamente, per caso, di democrazia, in Sudafrica, sia ieri che oggi ?

Una cosa è il populismo di regime, che i “media” sudafricani comunicano con dovizia di particolari al resto del mondo, come lo è stato  per i famosi “Mondiali di calcio” qualche anno fa,  altro sono le reali condizioni di vita della gente comune, buona parte  priva di mezzi di sostentamento, se non quando ricorre a lavori saltuari e precarissimi, che può solo stare a guardare il benessere ostentato, e talora  pure lo sfarzo  dei  suoi governanti , di cui apprende da radio, giornali e tv.

Sempre  però che nel fetido agglomerato di casupole, nelle periferie urbane, lì dove vive la maggior parte della povera gente e quindi anche dei minatori, come questi della protesta di Marikana, giunga la luce e, magari, l’acqua.

Le responsabilità governative in Sudafrica sono più che enormi, in questo come tantissimi altri casi precedenti, in quanto non bisognerebbe mai mettere le persone in condizioni di giungere a punte estreme di non ritorno e dare piuttosto manforte alla  britannica Lomnin, che è la società mineraria, guarda caso, terzo produttore al mondo di platino.

Società mineraria che, di questi tempi, più che occuparsi della salvaguardia in tutti i sensi (dalle condizioni di lavoro –salario -salute) dei propri lavoratori, piagnucola, si agita  e strilla sulla riduzione dei propri profitti, responsabile anche la crisi economica mondiale ma soprattutto i minatori sudafricani che, a suo dire, non hanno abbastanza voglia di lavorare.

E minaccia licenziamenti e violenze, non riconoscendo, come sarebbe giusto, ai suoi lavoratori alcun diritto di sciopero.

Qualche dito, in proposito, occorre puntarlo comunque , e sopratutto, anche verso i consumatori di questo genere di beni di consumo.

E la cosa va detta a chiare lettere.

Non sono certo  più i tempi ,oggi giorno, di entrare in gioielleria.

Anche se un gioiello resta un pregevole ornamento per la figura femminile ( e questo sempre e sotto ogni cielo).

Prima di fare acquisti, infatti, sarebbe bene pensare, come anche per i diamanti e l’oro è lo stesso discorso, ai retroscena che comportano la fattura di certi preziosi gioielli,che quasi sempre grondano di sangue umane e puzzano di morte.

Le donne africane, lo vediamo nelle immagini, sono capaci di sottolineare la propria bellezza  con tanta fantasia e tantissimi materiali poveri.

Prendiamo, tutti e tutte, esempio da loro.

Meno grane, meno morti, meno tutto.

E, forse, anche più pace.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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COMMENTI (1)

Da Marinella Busisiwe Fogli
Inviato il 17 agosto a 14:18
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Ottimo articolo Marianna, veramente ottimo, tanto da pensare che tu ci viva in Sudafrica. La realtà purtroppo è quella, in alcune miniere vengono assunti più mozambicani o zimbabwiani perché chiedono un salario più basso rispetto ai locali. Da lì a volte scaturiscono scontri fra poveri e poverissimi, come sempre paga il giusto per il peccatore. Un ruolo importante lo hanno anche i Sindacati che da una parte stanno con il Partito di Governo e dall'altro DOVREBBERO (uso il condizionale volutamente) tutelare i diritti dei lavoratori. La mia paura è che il populismo dell'ANC possa portare questo Paese a diventare un'altro Zimbabwe, il mio augurio è naturalmente che i sudafricani prendano in mano il loro futuro e capiscano che l'era del partito unico di governo non è più quello delle lotte per la libertà e che trovino il coraggio di abbandonare l'idea che solo un partito di neri può aiutarli. ANC ha deluso profondamente i suoi principi, quelli dei suoi martiri, quel sogno della sua icona per antonomasia che è Nelson Mandela; è diventato un partito corrotto, razzista, classista e dedicato esclusivamente al suo mantenimento al potere. Non mi piace pensare al Paese Arcobaleno come l'ennesimo Paese Africano dove il LIBERATORE è diventato il DITTATORE!!! Un abbraccio sorella e nuovamente complimenti. Marinella