Alla vigilia della Giornata mondiale della lotta contro l’Aids arriva dal Sudafrica una incoraggiante notizia.
E cioè che i sudafricani portatori del virus dell’hiv , molto presto, potranno curarsi meglio e, chi ne avesse necessità, anche in maniera preventiva. E tutto ciò grazie ad un accordo tra il governo e alcune case farmaceutiche, che sono produttrici dei cosiddetti farmaci antiretrovitali a basso costo.
La conferma è stata data ufficialmente alla stampa e ai “media” televisivi dallo stesso ministro della Sanità sudafricano.
E pare che dal risparmio in moneta sonante sulla spesa dei farmaci si riesca a ricavare pure il necessario in denaro (2 miliardi e 200 milioni di rand cioè 193 milioni di euro circa ) per avviare una campagna di prevenzione, che partirebbe ad aprile prossimo, e che dovrà riguardare almeno due milioni e mezzo di persone.
In Sudafrica , secondo le statistiche, l’11% della popolazione ha contratto il male oppure ne è portatrice o portatore sano. Alcuni sono bambini, nati da madri ammalate.
I nuovi farmaci offrono, inoltre, il vantaggio che per la cura si può assumere una sola pastiglia al giorno in luogo di tre come è stato finora con i prodotti di altre case.
Ora ci si augura che, alle promesse prospettate dal governo e dal ministro della Sanità, corrispondano i fatti. E che non sia il solito battage pubblicitario in vista delle prossime elezioni.
E, ancora, che ci siano effettive garanzie sulla qualità del farmaco (che non si tratti,insomma, di una sperimentazione sulla pelle dei malati ), che costerà unitariamente solo 89 rand, qualcosa meno di otto euro.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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