O si fanno causa, oppure si sparano.
Mi guardi male? Ti cito in giudizio
Non vuoi pagarmi? Sentirai dal mio avvocato
Sei un omosessuale nero e comunista sul mio praticello della mia fattoria Texana? Ti sparo
Tutto molto semplice.
(Questo lo spiega molto bene pure la regina Elisabetta quando dice che gli Stati Uniti dovrebbero tornare sotto l'Inghilterra: "[Americans] You will learn to resolve personal issues without using guns, lawyers, or therapists. The fact that you need so many lawyers and therapists shows that you're not quite ready to be independent. Guns should only be used for shooting grouse. If you can't sort things out without suing someone or speaking to a therapist, then you're not ready to shoot grouse.")
Va da se che fare l'avvocato o il venditore di armi e' un lavoro bellissimo negli Stati Uniti. E va anche da se che ovviamente la gente tenta di non farsi citare in tribunale e/o sparare addosso per le minime cose.
Per cui, gli oggetti americani sono un trionfo di etichette che ti avvertono cosa potrebbe essere potenzialmente pericoloso.Per esempio, sullo specchietto delle macchine c'e' scritto che gli oggetti sono piu' vicini di quello che appaiono
Sul cappuccino di Starbucks c'e' scritto "attenzione e' caldo" (il che sarebbe utile per mio padre che in effetti nella sua unica volta da Starbucks ha preso il frappuccino e si e' lamentato tutto il pomeriggio per il mal di testa da freddo)
Sulla legna c'e' scritto "attenzione brucia"
Le uova kinder non sono in vendita perche' sia mai che un bambino americano si metta la sorpresa in un qualsiasi orifizio e il padre faccia causa/uccida a fucilate il responsabile Kinder.
Poveri davvero
Guardare gli ingredienti dei prodotti e' quindi abbastanza divertente, perche' sulle etichette e' tutto un tripudio del Festival dell'Ovvio: "attenzione, questo burro di arachidi contiene arachidi" e "attenzione: questo formaggio contiene latte" (il che, a giudicare dal gusto/consistenza/colore di alcuni formaggi, talvolta mi lascia sorpresa. Senza contare quella volta che per sbaglio ho preso un provolone SENZA LATTE che era fatto di tapioca e scorie radioattive).
C'e' una SOLA COSA che non viene scritta sulle etichette dei prodotti: il glutine.
Questo fa si che, se essere celiaci in genere e' una merda, lo e' esponenzialmente di piu' quando si vive negli Stati Uniti.In Italia esponiamo i nostri bambini al grande pericolo delle uova kinder e evitiamo di avvisare gli avventori del bar che non si devono rovesciare il caffe' bollente in faccia perche' scotta, pero' su tutti i prodotti c'e' scritto "glutine" quando il glutine c'e', e "gluten-free" se il glutine non c'e'.
Negli Stati Uniti no. C'e' scritto se i prodotti contengono WHEAT, ma non se contengono glutine. E il glutine si puo' trovare pure in altri elementi, tipo orzo o farro. E spesso sta in conservanti o coloranti che sono nei prodotti. Praticamente devi avere un dottorato in alimentazione per riuscire a fare la spesa.
Giupy, allora, per essere sicura, si e' messa a comprare solo prodotti con scritto "gluten free". Per poi scoprire che la Food and Drug Administration e' troppo occupata a decidere quanti ormoni dare ai polli e quanta carne vera ci deve essere in un hamburger di MCDonald's per andare a controllare che questi prodotti siano davvero gluten free. A leggere bene, infatti, alcuni sono gluten-free, pero' in piccolo piccolo c'e' scritto che sono fatti in uno stabilimento dove usano la farina (che quindi NO, non sono gluten-free). Internet e' un pullulare di blog di celiaci americani che scrivono quanto male sono stati dopo aver mangiato i Cheerios gluten-free e cosi' via.
Uguale per i ristoranti, che a Boulder hanno TUTTI almeno un'opzione chiaramente segnalata come gluten-free, ma poi ti arriva sempre il cibo con sopra del pane, e il cameriere innocente ti dice di toglierlo. Al che tu devi essere la rompiballe che spiega che no, se nell'insalata ci sono delle briciole di pane non puoi mangiarla. E il cameriere stupito ti dice che tutti i celiaci la mangiano cosi'.
Questo e' perche' (e gia' ne ho parlato in un post), a Boulder e in molti posti degli Stati Uniti la gente e' CEREBROLESA e DEVE MOSTRARE DI AVERE soldi comprando cibo gluten-free con il pretesto che fa ingrassare meno o che il glutine fa male al cervello (peggio cosi' il tuo cervello non puo' essere, davvero). Pero' questa regola non vale quando gli viene voglia di bersi una birra. Quindi la gente pensa che i celiaci non siano malati ma siano piuttosto dei rompicoglioni.
(Giuro, mai categoria mi fu piu' odiata di quelli che non mangiano il glutine per hobby. Ho conosciuto una famiglia cosi' in Italia e sono andata in bagno a pregare che il figlio inizi a drogarsi).
Tocco dell'ironia, sulle medicine non c'e' nessun obbligo di scrivere gli ingredienti e a volte c'e' il glutine, cosi' io mi sono intossicata con l'advil (ovvero il nostro moment) che in teoria doveva farmi star meglio.
Tocco dell'ironia #2, uno dei candidati Repubblicani, Ted Cruz, ha detto che a lui i celiaci stanno sul cazzo e che nell'esercito i militari non si azzardino a chiedere i pasti gluten-free, che non e' da uomini veri avere la celiachia. Nel caso ci serviva conferma che queste elezioni si vota Bernie oppure la Hillary.
Ne ho parlato con la mia nutrizionista (dei miei problemi a far la spesa, non di Ted Cruz. Che purtroppo ci vuol ben piu' dei fermenti lattici con i Repubblicani). La mia nutrizionista e' una persona molto cara, ma purtroppo e' anoressica. Perche' pare che ci sia un certo pattern in alcuni lavori: quelli che hanno un genitore Cinese o Arabo fanno Lingue Orientali per capire meglio la propria cultura, i depressi fanno gli psicologi per comprendere meglio i propri problemi, gli anoressici/bulimici fanno i nutrizionisti per poter trovare i meglio stratagemmi per mangiare ancora di piu'/di meno.
Vero, senza una nutrizionista e uno psicologo non sei nessuno.
Infatti la mia mi suggerisce sempre di smettere di mangiare. Non sono sicura se un prodotto sia davvero gluten-free? Non mangiare, cosi' di sicuro non staro' male.
E me lo dice per il mio bene: non mi devo fidare di nessuno.Io le ho risposto che ho delle amiche molto care che mi fanno cose gluten free e di loro mi fido.
"No, di nessuno ti devi fidare!" ha detto la nutrizionista "Io per esempio ho una vicina celiaca e le ho fatto una torta con il glutine. Pero' era per suo marito [ma scusa, fai una torta per una coppia, ma la puo' mangiare solo uno dei due? Sei stronza?]. Solo che mi sono dimenticata di specificare che era per suo marito. La vicina, ingenua e disattenta, ha assunto che essendo io una nutrizionista e sapendo io che lei e' celiaca non avrei mai tentato di avvelenarla con una torta con glutine. Cosi' l'ha mangiata ed e' stata male. Ma e' colpa sua, perche' non doveva fidarsi di me".
A questo punto, mi chiedo se la vicina l'abbia denunciata oppure le abbia sparato addosso.