Eccoci arrivati a recensire il settimo album in studio dei Suffocation, band seminale del Technical/Brutal Death Metal americano. Pinnacle of Bedlam senza neanche dirlo, è una mazzata sui denti quanto a brutalità e cattiveria proposta. Ma andiamo subito al sodo e passiamo alla recensione track-bytrack.
La prima traccia è la potente e tecnica Cycles of Suffering, opener senza compromessi che parte subito in quinta con i suoi blast beats velocissimi, caratterizzata anche da uno spiccato gusto per la melodia negli assoli, che contraddistingueranno l’intero lavoro. Pregevoli sono anche i break e gli armonici artificiali delle chitarre che enfatizzano un sound potentissimo. La seconda canzone è Purgatorial Punishment, brano macina-ossa, dotata di un bel solo di chitarra e di una parte seguente molto ritmata e potente, che lo rendono sicuramente un brano interessante e tra i migliori dell’opera. La terza traccia è Eminent Wrath, che parte subito in doppia cassa e con un assolo meno melodico del solito. I blast beats irrompono nella canzone per poi lasciare spazio ad un ritornello decisamente cathcy, uno dei più assimilabili dell’album. Buona la sequenza finale dopo degli arpeggi puliti che introducono una serie di break degni di nota. La quarta traccia è As Grace Descends, ultra rapida a decollare e con una parte centrale di chitarra che prelude ad un solo potente e veloce. Sullen Days è invece un brano atipico per il brutal death, con il suo incipit insolito. Un arpeggio pulito, a volte dissonante, supporta un solo, anch’esso pulito, davvero melodico ed interessante. Irrompe così un mid tempo sorretto dalla ritmica scandita dal ride, impreziosita dagli armonici delle due asce. Questo è un brano che sprigiona potenza anche se la velocità d’esecuzione non è certamente esagerata. La canzone si chiude poi con il medesimo arpeggio con cui era iniziata. Bel brano. La sesta traccia è Pinnacle of Bedlam, la title-track, brutale e tecnica sin dall’inizio, in cui si notano la presenza di riff veramente interessanti e di un solo melodico più che mai. La struttura della canzone è molto variegata ma comunque potente. Il settimo brano è My Demise, che irrompe con un riff spacca tutto. Le ritmiche sono martellanti, mentre le parti più lente sono adatte all’headbanging più sano. Il solo melodico è accompagnato da un buon groove di sottofondo. Possiamo anche ascoltare un break di basso, con una moderata distorsione. L’ottava traccia è Inversion, simile alla prima traccia per impatto, anche se qui l’assolo è più alla cazzo. Soliti ingredienti sono i break pestati e le parti lente da scapocciare. Rapture of Revocation è potente e giocata sulle ritmiche. Molto bello il break attorno al 1:30 e altrettanto si può dire del finale, pesante e potente. L’ultima traccia, la decima Beginning of Sorrow, parte pestata grazie ai blast beats. Anche qui troviamo uno stacco di basso e ritmiche velocissime ma potenti, che alternano buoni riff. Verso il finale il ritmo rallenta per diventare più marcato e potente, anche se poi riprende quota e chiude in tutta velocità.
L’album è prodotto assai bene, inutile a dire che sia confezionato dalla Nuclear Blast. E’ sicuramente un disco che conferma ulteriormente una band fondamentale come i Suffocation, in cui i tanti elementi proposti vengono sfruttati al meglio, come gli ottimi soli melodici (una vera manna in mezzo a tanta distruzione), i break pestati, le ritmiche spezza ossa e il groove sempre pieno.
Tracklist:
- Cycles of Suffering – 3:56
- Purgatorial Punishment – 2:44
- Eminent Wrath – 3:40
- As Grace Descends – 3:04
- Sullen Days – 4:57
- Pinnacle of Bedlam – 3:43
- My Demise – 4:04
- Inversion – 3:50
- Rapture of Revocation – 3:49
- Beginning of Sorrow – 4:32
Line-up:
Frank Mullen – vocals
Terrance Hobbs – guitars
Guy Marchais – guitars
Derek Boyer – bass
Dave Culross – drums
Mike Smith – drums (track 10)
Voto: