500 coperti, fritto misto di mare e piscine olimpioniche scoperti negli agriturismi dei “furbetti”.
“Lo spirito della legge è quello di fornire integrazione di reddito agli agricoltori, attraverso la somministrazione di pasti, i pernottamenti e la promozione turistica”. Il comandante dei NAS di Alessandria, capitano Renato Giraudo (una trentina di carabinieri che controllano le province di Alessandria, Asti e Cuneo, per una media di 350 ispezioni al mese), conferma che i controlli non sono poi così ferrei, basta che le norme principali siano rispettate: “L’importante è non trovare 500 coperti, come in un agriturismo cuneese, o la cena a base di pesce di mare tra le Langhe. O peggio ancora, trasformare la tenuta in stabilimento balneare”. I prodotti devono comunque essere locali (sull’interpretazione del termine c’è comunque comprensione) e non acquistati – come capitato – al supermercato. Insomma, l’importante è che i ristoranti non si travestano da agriturismi.
“Abbiamo una discreta elasticità mentale nel giudicare stagionalità dei prodotti e situazioni eccezionali, ma ci mettiamo una mano sulla coscienza per capire le situazioni di dolo, colpa o distrazione”. Sulla pulizia e l’igiene, però, non si transige.