Sugli ascolti sbagliati & i loro effetti

Creato il 31 marzo 2011 da Frankezze

Ma se i politici ascoltano musica di merda, a noi cosa ce ne viene?
Se il loro background musicale fa schifo al cazzo, decidono di presentarsi in pubblico in performance di cattivo gusto, mantengono parallele carriere pseudo-musicali o scelgono di  esprimersi a suon di musica e di cantautorato italiano, per noi, elettori o semplici governati, cosa cambia?
Probabilmente un cazzo di niente.
Ma, visto che ancora non mi rassegno al crollo di decenza e buon gusto in questo nostro Paese, mi pare il minimo dire qualcosa.
Perché non è bello aprire il giornale [Vanity Fair n.11, 23 marzo 2011, pagg 76, 78] e leggere un’intervista incentrata sulle liriche di Vasco Rossi. E soprattutto se l’intervistato è la stessa persona che dovrebbe essere a capo dell’opposizione italiana.
Vasco Rossi.
Che, per carità, può anche fare simpatia.
E da bambino mi piaceva anche parecchio.
Ma da qui a parafrasare le liriche di Vasco Rossi ce ne passa.
Manco fosse Umberto Eco o, che so io, Goffredo Fofi.
E va bene che bisogna essere diretti.
Parlare al popolo.
Farsi capire.
Ok.
Va bene.
Va bene tutto. Ci siamo anche rotti le palle di sentire frasi incomprensibili.
Ma Vasco Rossi mi sembra un tantino eccessivo.
Siamo mica deficienti?

“Siamo solo noi
che andiamo a letto la mattina presto
e ci svegliamo con il mal di testa”

“Siamo solo noi
che non abbiamo più rispetto per niente
neanche per la mente “

“Siamo solo noi…
quelli che poi muoiono presto
quelli che però è lo stesso”

“Siamo solo noi che non abbiamo più niente da dire
dobbiamo solo vomitare
siamo solo noi
che non vi stiamo neanche più ad ascoltare”.

E con questo ho detto tutto.


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