C'è chi aggiunge cannella o chiodi di garofano. Non credo che fossero previste nella ricetta originale, almeno in quella chioggiotta che ho appena dato. Era un dolce povero e si faceva con quel che c'era in casa.E' vero che la Repubblica Veneziana commercializzava con l'Oriente e dunque l'uso delle spezie era presente nella cucina locale, ma Chioggia era diventata povera ed era abitata da contadini e pescatori. Del perchè Chioggia fosse diventata povera per difendere Venezia, lo racconterò un'altra volta :DAnche la fecola che uso io è una "miglioria". In realtà si dovrebbe usare la semplice farina 00
wrote:
Certo non è un dolce nuovo ma è un dolce di stagione.
La donna passava di calle in calle con la sua pentola e il ramaiolo.
I ragazzini prendevano un bicchiere dalla credenza e se lo facevano riempire con quella specie di budino cremoso rosso rubino.
Una generosa spolverata di cacao amaro, completava il dolce.
E tutto per 5 lire!
La ricetta è semplicissima.
Ingredienti:
uva fragola
1/2 bicchiere di acqua
farina fecola di patate
zucchero
Sgranate l'uva e mettetela a cuocere in una pentola, a fuoco dolce con mezzo bicchiere d'acqua.
Lasciarli freddare e poi passare il composto nel passapomodoro e ricavarne il succo (senza semi).
Pesare il succo e pesare 10 gr. di fecola e 1 cucchiaio raso di zucchero ogni 250 ml di succo.
In una ciotolina stemperare la farina e lo zucchero con un po' di succo e poi aggiungerlo al restante succo.
Riportare ad ebollizione mescolando con la frusta a fuoco dolce.
Se ne otterrà un budino morbido leggermente asprigno ma profumatissimo.
Mettere il composto nelle ciotoline e lasciar freddare.
Se volete potete cospargere di cacao amaro.
Magazine Cucina
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